Montesquieu: differenze tra le versioni

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*La città, vista dal mare, è molto bella. Il mare penetra nella terra, e fa un arco, intorno al quale è la città di [[Genova]]. (p. 99)
*Il [[Villa del Principe|giardino del principe Doria]] è piccolo, ma in una posizione incantevole: si vede tutta la città, i due moli e il mare.<br>Al centro del giardino c'è un laghetto degno di Versailles, con un Nettuno trainato da tre cavalli marini che lancia il tridente: è un bel gruppo. Tutt'intorno ci sono degli uccelli, arrampicati su tartarughe, delfini, tritoni, dai quali l'acqua zampilla. (p. 100)
*I [[Genova|Genovesi]] sono molto paurosi, anche se orgogliosissimi.<br>Le [[Donne genovesi|signore]] sono molto altezzose [...] (p. 101)
*La [[Basilica della Santissima Annunziata del Vastato|chiesa dell'Annunziata]] è la più bella di Genova. Sul portale, all'interno, c'è un quadro di Procaccini, molto bello. È una chiesa tutta dorata, d'un'architettura abbastanza bella. (p. 101)
*La [[Basilica di San Siro|chiesa di San Siro]] è anch'essa abbastanza bella, ma nel soffitto ci sono pitture assai brutte: a parte che è una grande sciocchezza aver rappresentato delle case in cielo, e persone che vi soffrono il martirio. (p. 102)
*Il [[Palazzo Ducale (Genova)|Palazzo del Doge]] comprende anche le sale in cui si riuniscono i Consigli e l'Arsenale. La bellezza di queste sale è ben lontana da quella delle sale di Venezia. Ce n'è una in cui sono tre quadri del Solimena. La sala del Gran Consiglio è affrescata da Franceschini da Bologna. (p. 102)
*Ed io dicevo che mettere le [[Donne genovesi|signore di [[Genova]] al rango delle principesse di [[Francia]] era come mettere dei pipistrelli sullo stesso piano delle aquile. (p. 103)
*I [[Genova|Genovesi]] non sono affatto socievoli; e questo carattere deriva piuttosto dalla loro estrema avarizia che non da un'indole forastica: perché non potete credere fino a che punto arriva la parsimonia di quei principi. Non c'è niente di più bugiardo dei loro [[Palazzi dei Rolli|palazzi]]: di fuori, una casa superba, e dentro una vecchia serva, che fila. Se nelle case più illustri vedete un paggio, è perché non ci sono domestici. Invitare qualcuno a pranzo è a Genova una cosa inaudita. Quei bei palazzi sono in realtà, fino al terzo piano, magazzini per le merci. Tutti esercitano il commercio, e il primo mercante è il Doge. Tutto questo rende gli animi della gente assai bassi, anche se molto vani. Hanno palazzi non perché spendano, ma perché il luogo fornisce loro il marmo. Come ad ''Angers'', dove tutte le case sono coperte di ardesia. Hanno tuttavia dei piccoli ''casini'' lungo il mare, abbastanza belli; ma la bellezza è dovuta alla posizione e al mare, che non costano nulla. (p. 108)
*I [[Genova|Genovesi]] di oggi sono tardi quanto gli antichi Liguri. Non voglio dire con questo che non intendano i loro affari: l'interesse apre gli occhi a tutti. (p. 108)