Arno Schmidt: differenze tra le versioni

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*''La [[cecità]] ai colori è rara''; la cecità artistica è la regola (ma devo forse considerarmi per questo degenerato o nel torto?!). Era già un adagio sànscrito che la maggior parte degli uomini dà segni di vita solo quando viene colpita con un pugno nell'occhio!: dunque dipingi pittore, scrivi poeta, con il pugno! (Perché devono pur essere svegliati in qualche modo gli omuncoli dietro il palo confinario: di ciò làsciati anche apostrofare «bruto» dai pavidi; «incendiario» dai vigili del fuoco; «scassinatore» dai dormienti: dovrebbero ringraziare ciascuno il proprio dio per il risveglio alfine arrivato!). (p. 70)
*''Nulla di più orrendo e lamentevole'': di due popoli che si scagliano l'uno contro l'altro a bandiera spiegata. (L'uomo, «l'animale che grida urrà»; come definizione). (p. 81)
*Se solo risalissimo al Medioevo, quando ogni soldato era ritenuto "disonesto", {{sic|pressapoco}} – e a ragione: il «nemico» non gli ha mai fatto nulla! Come 'na specie di boia, e ogni cittadino rispettabile si allontanava da lui. (p. 86)
*''Dei nuovi [[poeta|poeti]]:'' è così raro che un uomo afferri se all'orizzonte sia una finestra d'ufficio a brillare, o se lì stia per sorgere un grande corpo celeste. (E quando quest'ultimo poi orbita in alto, essi riposano nelle loro alcove coperte, e rantolano, e sognano dei grassi zamponi delle segretarie; o che non hanno superato gli esami di maturità): per chi scrivono di fatto i poeti? Per l'unico loro simile su centomila? (Perché anche quei pochi su diecimila, che potrebbero semmai essere interessati, i contemporanei non li scoprono affatto, e sono fermi nel migliore dei casi a Stifter). – Noo!: io scrittore mai! (E il "kitsch nazionalistico" è una pecora bianca: il nazionalismo è sempre [[kitsch]]!). (p. 92)