Ravello: differenze tra le versioni

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*Solo i limoneti e la macchia sempreverde qui parlano dell’Italia. Per il resto il paesaggio di Ravello somiglia poco alla terra dove per secoli sono passate intere serie di civiltà. La stessa esistenza di questa antichissima città a tale altitudine appare incomprensibile, quasi incredibile. «Chi potrebbe credere che fra rupi inaccessibili sorge una città ricca di nobili stirpi e famosa per i suoi edifici?» Qualsiasi viaggiatore contemporaneo che visiti queste rovine, uniche nel loro genere, può ripetere questa esclamazione di un annalista medievale. ([[Pavel Muratov]])
*Venticinque anni fa una rivista americana mi chiese quale era il luogo più bello che avessi mai visto in tutti i miei viaggi e risposi il panorama dal Belvedere della villa Cimbrone in un luminoso giorno d'inverno quando il cielo ed il mare erano entrambi di un azzurro così vivido da non poterli distinguere l'uno dall'altro. ([[Gore Vidal]])
*Vi fu chi mi disse che i due giardini di Ravello, a villa Rufolo e al Cimbrone, sono i giardini più straordinari del mondo insieme con quelli di Charleston nella Carolina del Sud; ed è giusto nel senso che né gli uni né gli altri hanno equivalenti altrove. Forse i giardinieri a Ravello hanno subìto un'influenza britannica. Certo hanno acquistato l'arte di intonare colori diversissimi gettandoli alla rinfusa, come su una tavolozza, astenendosi dalle aiole troppo disegnate. Sono giardini, quelli di Ravello, romantici, di una scapigliatura geniale. ([[Guido Piovene]])
*Vicino a Salerno, lasciando la costa, avevamo raggiunto Ravello. Là, l’aria più pungente, la seduzione delle rocce piene di anfratti e sorprese, la profondità misteriosa dei precipizi, accrescendo le mie forze e la mia gioia, favorirono nuovi slanci. Più vicina al cielo di quanto non sia lontana dalla riva, Ravello sorge su una balza scoscesa di fronte alla riva piatta e lontana di Paestum. ([[André Gide]])