Alfredo Casella: differenze tra le versioni

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==''Il pianoforte''==
* Con [[Fryderyk Chopin|Frédéric François Chopin]] [...] la letteratura del pianoforte raggiunge un'altezza che non doveva mai più essere superata. In questa musica, il pianoforte viene per la prima volta adoperato senza nessun riferimento né allusione all'orchestra, e il musicista ne sfrutta quel ch'esso strumento ha di proprio e inconfondibile: timbri, esigenze della tastiera (che determinano anche la scrittura musicale), pedalizzazione infine totalmente nuova. La musica di Chopin è infatti, fra tutte quelle scritte pel nostro strumento, l'unica completamente impossibile a trascrivere per altri mezzi fonici. (p. 47)
 
*[[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] occupa, nella storia del pianoforte, il medesimo altissimo posto che egli copre in quella del sinfonismo. Fu pianista di raro valore e ne fanno fede le numerose testimonianze dei suoi contemporanei: Beethoven suonava (disse Ries) «come una forza della natura». Non si ammirava in lui nessun sfoggio di bravura tecnica, nessuna virtuosità vanitosa e fine a se stessa, ma si era interamente presi da quel suonare così espressivo e grandioso. (p. 70)