Friedrich Nietzsche: differenze tra le versioni

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→‎Ditirambi di Dioniso: fix typo, non sembrino molte 4 pagine di fonte perché in esse è compreso il testo tedesco a fronte.
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*''Più importante''. – Si considera la cosa non spiegata e oscura più importante di quella spiegata e chiara. (532)
*''Disprezzo''. – Al disprezzo altrui l'uomo è più sensibile che a quello che gli viene da se stesso. (549)
*''Soccorrevolezza pericolosa''. – Esistono persone che voglion rendere pesante la vita agli uomini per nessun altro motivo se non quello di offrir poi loro le proprie ricette per alleviarla, per esempio il proprio cristianesimo. (555)
*''Essere bersaglio''. – I cattivi discorsi degli altri su di noi spesso non si riferiscono propriamente a noi, ma sono l'espressione di un'ira, di un malumore che han tutt'altro motivo. (562)
*''Opinioni proprie''. – La prima opinione che ci viene in mente quando all'improvviso siamo interrogati su qualcosa, di solito non è la nostra, ma solo quella corrente, della nostra casta, della nostra posizione, della nostra origine; le opinioni proprie raramente vengono alla superficie. (571)
*''Cattiva memoria''. – Il vantaggio della cattiva memoria è che si godono più volte le stesse buone cose per la ''prima'' volta. (580)
*''Presunzione come ultimo conforto''. – Se si interpreta una disgrazia, la propria carenza intellettuale, la propria malattia in modo da vedere in ciò una predestinazione, una prova o una misteriosa punizione per azioni commesse in precedenza, ci si rende interessante il proprio essere e ci si innalza nell'immaginazione al di sopra dei propri simili. Il peccatore orgoglioso è una figura nota a tutte le sètte religiose. (590)
*''Vegetazione della felicità''. – Immediatamente accanto al dolore del mondo, e spesso sul suo terreno vulcanico, l'uomo ha posto i suoi piccoli giardini di felicità. Che si guardi alla vita con l'occhio di chi dall'esistenza vuole soltanto la conoscenza, o di chi si arrende e si rassegna, o di chi si rallegra per la difficoltà superata, ovunque si vedrà che vicino al male è sbocciata un po' di felicità – e una felicità tanto maggiore, quanto più il terreno era vulcanico; sarebbe però ridicolo affermare che questa felicità giustifichi lo stesso dolore. (591)
*''Novellini della filosofia''. – Non appena si è assimilata la saggezza di un filosofo, si va per le strade con la sensazione di essere diversi, di esser diventati dei grandi uomini; giacché ci si imbatte solo in gente che ignora quella saggezza, e dunque si ha da pronunciare su tutto un giudizio nuovo e mai sentito: per il fatto di saper riconoscere un codice, oggi si pensa di potersi anche atteggiare a giudice. (594)