Francesco Regli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Dizionario biografico: riferimenti alle pagine
Riga 331:
*{{NDR|[[Maria Taglioni]]}} Nel 1832 la ammirò Berlino nella ''Baiadera'', e dopo non arrivava a dar corso ai contratti che piovevanle dall'Allemagna, dalla Francia, dall'Italia, dall'Inghilterra e dalla Russia. A Milano ebbe un'accoglienza veramente straordinaria e festevole (1841), e per lei il palco della Scala parea tramutato in un giardino di fiori. (p. 519)
 
*La leggerezza della Taglioni potea dirsi fenomenale. Ella aveva fatto allestire nel suo appartamento una sala, il cui pavimento era alquanto inclinato e spalmato di gesso. In detta sala, nel silenzio della notte, la silfide studiava quelle attitudini nobili e leggiadre, e quei passi sì perfetti che in essa ammiravansi. Il massimo degli elogi, che far si possa alla sua leggerezza, trovasi nel seguente aneddoto. Allorché {{NDR|Il padre, il coreografo Filippo}} Taglioni faceva costruire quella sala, un ricco inglese che alloggiava nel piano inferiore, gli fece dire che non si prendesse soggezione di lui, cui poco importava, se fosse stato svegliato dagli esercizii della signora. Taglioni gli rispose: «Se sentite mia figlia, io le {{sic|dò}} la mia maledizione, perché ne sarei desolato: io, suo padre, non l'ho mai potuta sentire». (ppp. 519-520)
 
==''Morti e vivi''==