Pierre de Ronsard: differenze tra le versioni

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==''Amori''==
*''Se ne va il [[tempo]], se ne va, mia Dama; | ahi, non il tempo, ma noi ce ne andiamo, | sotto la pietra ben presto saremo. || E degli amori dei quali parliamo, | quando morremo, non si avrà novella: | amami dunque adesso che sei bella.''<ref>Da ''Un mazzetto t'invio con le mie mani, Il secondo libro degli amori: Amori di Maria'', p. 85.</ref>
*''Dolce [[Elena]]<ref>Hélène de Surgères, damigella d'onore di [[Caterina de' Medici]]. {{cfr}} ''Amori'', p. 158.</ref>, no, ma dolce alito mio, | che mitighi freschissimo il caldo del mio cuore, | la tua virtù mi dona conoscenza e vigore, | e l'occhio come vuole a suo gusto mi guida. || Beato chi patisce una pena d'amore | per un nome fatale, benvenuto è il dolore | e felice tormento che da potenza viene | dagli occhi, no, non occhi ma dall'astro di Elena.''<ref>Da ''Dolce Elena, no, ma dolce alito mio, Il primo libro di sonetti per Elena'', p. 119.''</ref>
*''Vera, tu sei indomabile, aspra di crudeltà, | di te falsa gioisco in tutta intimità, | accanto al tuo fantasma chiudo gli occhi e riposo: || non mi rifiuti nulla. È il buon sonno che sa | con una frode illudere la mia ansia amorosa. | Illudersi in [[amore]] non è cattiva cosa.''<ref>Da ''In queste lunghe notti d'inverno che la Luna, Il secondo libro dei sonetti per Elena'', p. 143.</ref>
*''Chi in [[amore]] conserva la prudenza e il cervello, | inseguendo beltà, davvero non sa amare. | Il vero amante in sé non può più stare, è folle, | se è vero che ha l'amore solo un nome: furore.''<ref>Da ''Mi dicono: "Ronsard, la tua donna non è", Amori diversi'', p. 149.</ref>