Pierre Haski: differenze tra le versioni

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*In Europa [[Luiz Inácio Lula da Silva|Lula]] resta un'icona della sinistra pragmatica, e anche in Brasile le elezioni avrebbero avuto un esito diverso se l'ex presidente avesse avuto la possibilità di candidarsi. Ma Lula è anche ritenuto responsabile per molti degli scandali di corruzione che hanno intaccato il suo mandato e per la tremenda recessione in cui è sprofondato il paese.
*[[Jair Bolsonaro]] somiglia un po' a [[Donald Trump]] e molto a [[Rodrigo Duterte]], il presidente delle Filippine, un uomo che si è paragonato a Hitler, la cui battaglia contro la droga è degenerata in migliaia di esecuzioni sommarie e che ha messo a tacere la stampa indipendente. Bolsonaro minaccia di fare lo stesso in Brasile.
 
{{Int|Da ''Xi Jinping soffia sulle braci del nazionalismo cinese''|Su [[Xi Jinping]], tradotto in [https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2018/12/19/xi-jinping-nazionalismo ''Internazionale.it''], 19 dicembre 2018.}}
*Xi ha ribadito senza ambiguità che lo stato resterà ai posti di comando dell’economia e che il Partito comunista cinese non ha intenzione di cedere nemmeno un grammo del suo potere. Una smentita clamorosa per tutti quelli che scommettevano su una democratizzazione della Cina derivata dallo sviluppo della sua economia.
*Xi Jinping è chiaramente diventato il cantore di un modello di capitalismo autoritario cinese che si oppone al modello occidentale. Il presidente cinese è il primo leader ad averlo affermato dopo Mao, oltre che il primo ad aver sviluppato il piano cinese a colpi di miliardi di dollari investiti sui cinque continenti, Europa compresa.
*Il mondo non ha ancora la misura della potenza che si sta costruendo in Cina.
 
{{Int|Da ''La buona notizia dell’anno è arrivata dall’Etiopia''|Tradotto in [https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2018/12/31/buona-notizia-etiopia ''Internazionale.it''], 31 dicembre 2018.}}
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*L’attuale primo ministro ha sempre vantato le virtù del mercato unico e in passato il suo sostegno alla Brexit non era affatto scontato. Johnson, in sostanza, si è schierato a favore dell’uscita dall’Ue solo al momento del referendum del 2016, spinto dal suo fiuto e da una buona dose di opportunismo e diventando una delle figure di punta del fronte della Brexit.
*Il principale nemico di Boris Johnson è proprio lui stesso. L’ebbrezza del successo e l’assenza di princìpi, infatti, potrebbero trasformarsi negli ingredienti della sconfitta.
 
{{Int|Da ''L’India resiste al programma nazionalista di Modi''|Su [[Narendra Modi]], tradotto in [https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2019/12/18/india-legge-nazionalita-modi ''Internazionale.it''], 18 dicembre 2019.}}
*Il primo ministro Narendra Modi, nazionalista indù che quest’anno ha ottenuto facilmente la rielezione, ha suscitato le ire di parte del paese con una legge discriminatoria sulla nazionalità. La legge, adottata l’11 dicembre, concede la nazionalità indiana a tutte le persone che fuggono dai paesi vicini a causa di persecuzioni religiose. Con un’unica eccezione: i musulmani.
*Narendra Modi appartiene a un gruppo nazionalista indù che assimila l’India alla maggioranza induista del paese. Quando era primo ministro dello stato del Gujarat, all’inizio del nuovo millennio, la provincia è stata teatro delle peggiori violenze contro i musulmani dalla separazione del 1947.
*I conflitti religiosi coinvolgono altri paesi come il Bangladesh e il Pakistan, stati musulmani che sono regolarmente vittime dell’intolleranza integralista. Nel frattempo, la Cina sta cercando di eradicare la cultura islamica “rieducando” la sua popolazione uigura in grandi campi di detenzione.<br>In questo contesto l’India avrebbe dovuto dare l’esempio, anziché adottare una politica di esclusione. Narendra Modi, invece, si è assunto il rischio di aprire le porte dell’odio nel suo paese.
 
{{Int|Da ''Il presidente brasiliano nella tempesta politica e sanitaria''|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Brasile]], tradotto in [https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2020/04/27/brasile-bolsonaro-scandali ''Internazionale.it''], 27 aprile 2020.}}