Emilio Bossi: differenze tra le versioni

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*La vita degli [[Dei]] Redentori è la descrizione della vita del Sole. Essi nascono tutti al solstizio d'inverno, e precisamente il 25 dicembre, quando il Sole, che sembrava vicino a spegnersi, torna a rinascere. È il bambino. Ed essi muoiono tutti per tosto risuscitare all'equinozio di primavera, allorché il sole riprende tutta la sua celeste potenza e trionfa delle tenebre dell'inverno, del male, di Tifone, di [[Shiva|Siva]], di Arimane, di Satana. (p. 74)
*Il dio solare Mitra era pure rappresentato con la testa circondata dal disco solare, con la mano destra levata in alto e con un globo nella sinistra. Sotto questa forma è tuttora rappresentato Cristo. Il Sole Mitra, a Roma, finì per diventare la divinità preponderante, sì che fu chiamato senz'altro il Signore, come l'indica una medaglia coniata sotto Aureliano. Il monoteismo o, meglio, il prototeismo cristiano potrebbe dirsi già nato allorché tutti i popoli dell'impero romano designavano il Sole sotto la denominazione di Dominus, o di Signore. Questa evoluzione fu facilitata dal culto di Mitra, il Sole invincibile, che l'imperatore Giuliano chiamava il padre comune degli uomini. Perciò i cristiani applicarono ogni loro sforzo soprattutto per combattere Mitra, che era il più potente avversario della loro incarnazione del Dio Sole. (p. 74)
*Ma lo stesso [[Tertulliano]] riconosce che il dogma della [[Risurrezione di Gesù|risurrezione]] del Dio cristiano]] è identico a quello della religione persiana. (p. 77)
*La [[buddismo|morale buddistica]] è quindi superiore a quella cristiana, perché l'amore del prossimo predicato da quest'ultima non oltrepassa i confini del paese né la cerchia della setta.<br />La morale buddistica ha ancora un altro vantaggio su quella del preteso Cristo: quello di ammettere la libera ricerca della verità, mentre nei Vangeli invano si cercherebbe una parola in favore della scienza. (p. 85)
*[[Zarathustra|Zoroastro]], il fondatore del mazdeismo, o della religione persiana, aveva già predicato l'altro precetto attribuito poi più tardi a Cristo, il precetto della carità positiva, ossia di fare al prossimo ciò che si vuole venga fatto a sé stessi. E, mentre il cristianesimo doveva poi predicare il dogma avvilente dell'eternità delle pene, la religione persiana ammetteva invece che i malvagi, dopo un certo periodo di espiazione, sarebbero stati purificati e riabilitati e avrebbero diviso la beatitudine dei buoni. Meglio ancora: mentre il Cristo dei Vangeli condannerà il lavoro e accorderà la suprema felicità alla mendicità miserabile, invece Zoroastro aveva santificato il lavoro, specialmente dei campi, e lo aveva collocato più in alto delle semplici preghiere. (pp. 85-86)