Valentina Nappi: differenze tra le versioni

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*Quando, in una conversazione privata, la regista Monica Stambrini mi disse che a suo avviso «noi dobbiamo fare il porno che ci piace», io le risposi che dobbiamo anche chiederci perché ci piace. Il principio del non discutere sui [[gusto|gusti]] è un pessimo principio: i gusti sono importanti, poiché dipendono da strutture oggettive. [...] Rispondere che «sono gusti» vuol dire deporre il problema.<ref>Da ''[http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/?p=15144 Squirtare in faccia a Diego Fusaro]'', ''La pagina dei blog'', ''Micromega.it'', 28 ottobre 2014.</ref>
*{{NDR|[[Emiliano Brancaccio]] non schierato né con Le Pen né con il globalismo}} Perché ritiene che una posizione non globalista non sia incompatibile col riconoscimento del carattere progressivo della centralizzazione dei capitali. Ma in realtà, l'incompatibilità si dà. [...]<br>È infatti del tutto evidente che un governo non globalista costituirà sempre un freno al processo di assorbimento estero dei capitali nazionali, un freno anti-moderno alla riorganizzazione dei capitali su scala sovranazionale.<br>Brancaccio è dunque un nazionalista.<ref>Da ''[http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/?p=15536 Valentina Nappi – Le contraddizioni di Brancaccio]'', ''micromega.blogautore.espresso.repubblica.it'', 30 novembre 2014.</ref>
*Essere troia è giusto, ma soprattutto non esserlo è sbagliato.<ref name=dicembre/>
*Quando dico che non essere troie è sbagliato, non dico affatto che l'etica in ambito sessuale non ci debba essere. Al contrario, adotto una precisa posizione normativa. Tu stai dando per scontato che l’unica posizione normativa possibile in ambito sessuale sia quella della tradizione e che l'unica eventuale alternativa plausibile sia la rinuncia alla normatività.<ref name=dicembre/>
*Io non sono di questo avviso: io condanno moralmente le "fighe di legno". Quelle consapevoli di esercitare un potere sui maschi, esattamente come condanno l'usura. E quelle inconsapevoli, che pensano di essere nel giusto, perché per me l’adesione acritica ai valori della tradizione, ad esempio quelli tramandati dai genitori o dalla comunità, è un peccato mortale. Se poi qualcuna ritiene che, indipendentemente dalla morale tradizionale, dagli interessi pratici, dal rapporto con il giudizio della comunità, dall'inerzia dei costumi, dalle pulsioni come la gelosia spiegabili in termini di psicologia evoluzionistica, sia eticamente giusto essere fighe di legno, allora ne possiamo parlare.<ref name=dicembre>dall'articolo di Camilla Conti per ''Il Fatto Quotidiano'', 5 dicembre 2014</ref>
*{{NDR|Parlando dell'[[Italia]]}} Voglio vivere in un Paese [[Ateismo|ateo]], multietnico, con un'identità culturale che affondi le proprie radici nell'[[illuminismo]] e nel [[marxismo]] più illuminato.<ref>Dal [https://www.instagram.com/p/BslDiclH0NB/ Post] disponibile sulla sua pagina Instagram, ''instagram.com'', 13 gennaio 2019.</ref>