Libro dei Giudici: differenze tra le versioni

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*Allora la gente della città disse a Ioas: "Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di [[Baal]] e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto". Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: "Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare". Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: "Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare". (6, 30 – 32)
*Gedeone disse a Dio: "Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto". Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. Gedeone disse a Dio: "Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno". Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno. (6, 36 – 40)
*Presero due capi di Madian, [[Oreb e Zeeb]]; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano. (7, 25)
*Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati. Disse a quelli di [[Succot (Gad)|Succot]]: "Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto inseguendo [[Zebach e Zalmunna]], re di Madian". Ma i capi di Succot risposero: "Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?". Gedeone disse: "Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi". Di là salì a [[Penuel]] e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. Egli disse anche agli uomini di Penuel: "Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre". [...] Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. Poi venne alla gente di Succot e disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?". Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città. (8, 4 – 179)
*Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro. Zebach e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito. (8, 10 – 12)
*Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. Poi venne alla gente di Succot e disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?". Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città. (8, 13 – 17)
*Poi disse a Zebach e a Zalmunna: "Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?". Quelli risposero: "Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re". Egli riprese: "Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!". Poi disse a Ieter, suo primogenito: "Su, uccidili!". Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. Zebach e Zalmunna dissero: "Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza". Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo. (8, 18 – 21)
*Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: "Regna su di noi tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian". Ma Gedeone rispose loro: "Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi". Poi Gedeone disse loro: "Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino". I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. Risposero: "Li daremo volentieri". Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un pendente del suo bottino". Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. Gedeone ne fece un ''[[efod]]'' che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. (8, 22 – 27)
*''Si misero in cammino gli [[albero|alberi]] | per ungere un re su di essi. | Dissero all'[[ulivo]]: | Regna su di noi. | Rispose loro l'ulivo: | Rinuncerò al mio olio, | grazie al quale | si onorano dei e uomini, | e andrò ad agitarmi sugli alberi? | Dissero gli alberi al [[fico]]: | Vieni tu, regna su di noi. | Rispose loro il fico: | Rinuncerò alla mia dolcezza | e al mio frutto squisito, | e andrò ad agitarmi sugli alberi? | Dissero gli alberi alla [[vigneto|vite]]: | Vieni tu, regna su di noi. | Rispose loro la vite: | Rinuncerò al mio [[mosto]] | che allieta dei e uomini, | e andrò ad agitarmi sugli alberi? | Dissero tutti gli alberi al [[rovo]]: | Vieni tu, regna su di noi. | Rispose il rovo agli alberi: | Se in verità ungete | me re su di voi, | venite, rifugiatevi alla mia ombra; | se no, esca un fuoco dal rovo | e divori i [[cedro del Libano|cedri del Libano]].'' (9, 8 – 15)