Enrico Brizzi: differenze tra le versioni

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[[File:Enrico Brizzi 2007.jpg|thumb|Enrico Brizzi (2007)]]
 
'''Enrico Brizzi''' (1974 – vivente), scrittore italiano.
 
==Citazioni di Enrico Brizzi==
*[...] era evidente che i nuovi [[televisore|schermi]] dal «colore sempre vivo», combinati ai nuovi standard audio, rapivano i sensi delle persone in maniera ben diversa rispetto ai televisori degli anni Settanta: vista e udito dello spettatore erano saturati, il tatto inibito dalla posizione immobile. Dei cinque sensi restavano liberi solo l'olfatto e il gusto, problema tecnico al quale si ovviava mangiando davanti allo schermo acceso: così l'idea di casa e protezione divennero un tutt'uno con la tivù e i suoi programmi, versione fredda e moderna del focolare domestico. (da ''La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio'')
*[[John Frusciante|Frusciante]] è rientrato nel gruppo e tutto va bene. Personaggio notevolissimo, peraltro: conosciuto dal vivo, mi ha dato l'impressione di avere il fuoco dentro pur restando un tipo tranquillo e piacevole, uno di quegli uomini con cui è piacevole andarsi a bere una birra, consapevoli che non si resterà a corto di argomenti.<ref>Da un [https://www.instagram.com/p/B6ISdeioRpk/?hl=it post] pubblicato su ''Instagram.com'', 16 dicembre 2019.</ref>
*{{NDR|Sui [[Red Hot Chili Peppers]]}} Quando li conobbi avevo 17 anni. Erano la nave pirata, il gruppo perfetto. Avevano appena realizzato ''Blood Sugar Sex Magik''. Con loro c'era un produttore come Rick Rubin. Fu "il disco" da ascoltare per un sacco di tempo. Poi è arrivato ''One Hot Minute'', un album per niente riuscito. Fu la caduta dei miei eroi. Doveva per forza ritornare nel gruppo uno come Frusciante per ristabilire le sorti della band. E così è stato. Grazie a Frusciante, sono riusciti a tirarsi fuori da una situazione stagnante, in cui ormai erano gonfi di stile. Oggi, quindi, sono entrati a tutti gli effetti nella lista dei gruppi che rispetto, insieme a gente come i Beastie Boys, i Sonic Youth e i Jane's Addiction. Sono arrivati in un posto preciso, quello in cui tocchi il successo, e hanno deciso di restarci nel modo adatto, rinnovandosi, diventando rabdomanti e sensitivi.<ref>Citato in Gian Paolo Giabini, ''Parla Brizzi: «Per fortuna John è tornato...»'', ''Tutto Musica'', luglio 2002, p. 31.</ref>
 
==''Bastogne''==
===[[Incipit]]===
Lui non ha mai saputo come Cousin Jerry avesse previsto tutto quel che è poi successo. Non ha mai capito perché se ne andasse in giro col passaporto sempre in tasca, quasi fosse già pronto a spiccare il gran salto. Di una sola cosa è certo, che se gliel'avesse chiesto, il vecchio Jerry avrebbe richiamato in superficie la migliore delle sue espressioni strafottenti, detto una frase da mezzo adulto, tipo: «Se stavi attento, Ermanno, capivi tutto anche tu».
 
===Citazioni===
*Ha l'impressione di trovarsi dentro uno di quei momenti meravigliosi in cui non vuoi essere tu a scegliere e c'è solo la consapevolezza che qualunque cosa accada cavalcherai volentieri la situazione.
*Ermanno e Cousin Jerry cominciano a ballare. Fichissimi. Molto compresi nel ruolo di pipistrelli from the outher space appena appena fuori di testa.
*I cari consigli da migliore amica. Ma occhi-blu è indipendente, occhi-blu sa come gira il mondo, occhi-blu ha polso da vendere... Occhi-blu è un coniglietto da sventrare...
*Erano quei giorni di primavera in cui l'aria spinge ai baci e il colore della città si fa rosa e giallo mentre il sole temporeggia volentieri sui tetti fino a tardi. Erano quei giorni dell'anno in cui le emozioni si fissano meglio nel ricordo e si è come il siamese Pentothal, senza pace, in corsa da un posto all'altro, ansiosi di vedere e di fare, sicuri che nessun autunno toglierà più determinate voglie profondissime.
*A casa, in definitiva, preferivi restarci il meno possibile, e solo la desideravi davvero quando nella bruma dell'alba tornavi sconvolto e all'improvviso ti sembrava di aver perduto le chiavi. Dovevi frugarti, ispezionare le tasche secondarie. Pregavi di trovarle, le kazzo di chiavi, per salire a farti un tè buonissimo, lavarti, prima di cappottare sul letto. Desideravi come nient'altro rientrare sano e salvo a casa tua.
*Ogni centimetro quadrato di questa città è un luogo di conflitto.
*I vecchi muoiono, i giovani crescono, le mamme imbiancano, i bambini rompono i coglioni...
*La dolcezza che sentivo per Colombina era un amore sciocco.
 
==''Elogio di Oscar Firman e del suo impeccabile stile''==
===[[Incipit]]===
L'onesto pomeriggio ventoso in cui cominciò questa storia, Oscar Firmian, l'uomo che sulle sue spalle avrebbe dovuto traghettarmi nel nuovo millennio, sedeva all'indiana sul nuovo letto di tek, la schiena poggiata contro il massiccio della testiera.<br>Il materasso a due piazze era invaso di polaroid scattate nel retropalco del rocker Aldo Ardito, dagherrotipi della flottiglia di scooter che Oscar aveva cavalcato dai quindici ai venticinque, foto ricordo d'un locale di Londra in cui lui sfoggiava una giacchetta da mod, e vedute di spiagge secondo me ingiustamente oscurate dai primi piani ''reward'' di fidanzate secondarie disperse.
 
===Citazioni===
*L'eco stessa di quel che diceva gli galleggiava in testa, quasi ascoltasse le sue parole pronunciate da un altro, quasi, lo credereste? Non fosse lui a parlare. Poi guardava gli occhi di Martina e si diceva: "Magari è così che va, quando sei costretto a dire quel che provi da un posto in cui non eri mai stato."
*Nella sua testa ora, c'erano solo rabbia e questo sciocco vuoto da dove premeva il dolore.
 
==''In piedi sui pedali''==
*Arriva sempre, nella vita delle persone, un momento nel quale si scollina: le rampe della salita che si riteneva senza fine lasciano il posto a un breve falsopiano, e ci si ritrova a pedalare lassù, increduli di poter vedere una nuova porzione di mondo. Non c'è neppure il tempo di rifiatare e abituarsi alla prospettiva aerea, però, che già la strada inclina verso il basso. Da qui in avanti, per arrivare al traguardo, diventano inutili le doti del grimpeur: per governare la discesa servono animo saldo e concentrazione, ché bisogna pennellare le traiettorie d'istinto ed essere pronti a correggerle in un batter di ciglia, senza farsi prendere dal panico neppure se la ruota salta su qualche ostacolo imprevisto, e mantenere l'equilibrio diventa la più difficile delle imprese.
*Nutrivo la segreta speranza di veder spuntare da Via San Mamolo un bus inglese a due piani, come quello della canzone degli Smiths, per risolvere quel grumo di sentimenti contraddittori in uno schianto: allora lei, avvertita delle mie condizioni, si sarebbe precipitata a tenermi la mano mentre la vita fuggiva da me, e non avrei saputo immaginare un più bel morire.
*Come sempre, però, si ama davvero solo chi non è più fra noi e, per un effetto ottico dovuto all'enorme distanza, le stelle ormai spente appaiono nel nostro firmamento più luminose di quante ancora ardono.
 
==''L'inattesa piega degli eventi''==
*All'improvviso, mi sembrava di aver riconosciuto il treno giusto e di esserci salito sopra al volo.
*Voglio che tiri fuori la tua dannata testa di struzzo da sottoterra, amico mio. Spetta una briciola di rischio a ogniuno se vogliamo cambiare il mondo.
*"Dice il mio direttore che la gente normale non esiste. Secondo lui ci dividiamo in pazzi innocui e pazzi pericolosi. Tu sei fra questi, amico."<br/>"No, Lorenzo. La gente si divide in un altro modo. La grande maggioranza sta a guardare la storia scorrere, e di solito la chiama destino. Poi ci sono i pochi che tentano di cambiarla."
*"Alle persone ragionevoli fa benissimo incontrare ogni tanto gente che non ha paura di morire e di rinascere", proseguì mentre l'ascensore rallentava. "È grazie a noi matti, come dici tu, se il mondo ogni tanto si riscuote e migliora per tutti."
*Il [[passo]] più lungo del viaggio è quello per uscire di casa.
 
==''Jack Frusciante è uscito dal gruppo''==
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*Alla fine ognuno cerca di far muovere gli altri nel suo personale teatrino. Il peggio è che io faro' precisamente tutte queste cose, tutto quello che si aspettano da me, un gesto dopo l'altro, in fila, per vivere anche nelle loro scenette squallide o banali o tragiche e poi riderne da solo, ma faro' tutto quel che vogliono, perché è l'unico modo che ho di sentirmi vivo è cambiare continuamente e fare sempre delle cavolo di recite.
 
==''Lennon Guevara BugattiBastogne''==
*"La follia fa paura soltanto al potere."<br/>[...] "E sai perché? Perché il potere sa spiegare la nevrosi, con la psicanalisi e i calmanti, ma non sa cosa rispondere alla follia."
*Sentii con una certa esattezza che quell'altalenare tra ragione e follia era l'unico modo possibile di essere.
 
==''Nessuno lo saprà''==
===[[Incipit]]===
Lui non ha mai saputo come Cousin Jerry avesse previsto tutto quel che è poi successo. Non ha mai capito perché se ne andasse in giro col passaporto sempre in tasca, quasi fosse già pronto a spiccare il gran salto. Di una sola cosa è certo, che se gliel'avesse chiesto, il vecchio Jerry avrebbe richiamato in superficie la migliore delle sue espressioni strafottenti, detto una frase da mezzo adulto, tipo: «Se stavi attento, Ermanno, capivi tutto anche tu».
Ma adesso eri sposato. Eri sposato da quindici mesi, e avevi un figlio.<br />Avevi un figlio, e con tua moglie una serie di cose cominciavano a perdere quota.<br />Avevate vissuto insieme tre anni, prima di sposarvi, ma adesso quella stessa ragazza non si ricordava più tanto bene chi eri, e pure con il lavoro le cose non procedevano a meraviglia.<br />Era un mondo molto piccolo, quello del tuo lavoro, e lo era ancora di più da quando era arrivato il bambino. La stanza in cui lavoravi era adesso la sua cameretta, e tu eri ormai confinato, col computer e il po' di libri che vi trovavano spazio, in quello che prima insieme a Dina chiamavate "il ripostiglio grande". Era un ambiente appena meno angusto del ventre dell'armadio a muro che presidiava il corridoio, e ogni volta che volevi fumare dovevi abbandonare la postazione e trasferirti sul balconcino del soggiorno.
 
===Citazioni===
*Ha l'impressione di trovarsi dentro uno di quei momenti meravigliosi in cui non vuoi essere tu a scegliere e c'è solo la consapevolezza che qualunque cosa accada cavalcherai volentieri la situazione.
*Stavo pensando che la civiltà è tutta una sfida fra l'uomo e la natura.
*Ermanno e Cousin Jerry cominciano a ballare. Fichissimi. Molto compresi nel ruolo di pipistrelli from the outher space appena appena fuori di testa.
*Unica è la terra e unico l'amore, mentre gli uomini, presi uno ad uno, sono molto meno unici ed insostituibili di come credevi a 17 anni.
*I cari consigli da migliore amica. Ma occhi-blu è indipendente, occhi-blu sa come gira il mondo, occhi-blu ha polso da vendere... Occhi-blu è un coniglietto da sventrare...
*[...] E non sei partito per conoscerti meglio, o conoscere meglio i tuoi amici.<br/>Volevi disconoscerti, semmai. Dimenticare il tuo nome e restare nudo con la fatica e la gioia, vicino a qualcuno di cui potevi fidarti, e alle cose essenziali che conoscevi da sempre.
*Erano quei giorni di primavera in cui l'aria spinge ai baci e il colore della città si fa rosa e giallo mentre il sole temporeggia volentieri sui tetti fino a tardi. Erano quei giorni dell'anno in cui le emozioni si fissano meglio nel ricordo e si è come il siamese Pentothal, senza pace, in corsa da un posto all'altro, ansiosi di vedere e di fare, sicuri che nessun autunno toglierà più determinate voglie profondissime.
*A casa, in definitiva, preferivi restarci il meno possibile, e solo la desideravi davvero quando nella bruma dell'alba tornavi sconvolto e all'improvviso ti sembrava di aver perduto le chiavi. Dovevi frugarti, ispezionare le tasche secondarie. Pregavi di trovarle, le kazzo di chiavi, per salire a farti un tè buonissimo, lavarti, prima di cappottare sul letto. Desideravi come nient'altro rientrare sano e salvo a casa tua.
*Ogni centimetro quadrato di questa città è un luogo di conflitto.
*I vecchi muoiono, i giovani crescono, le mamme imbiancano, i bambini rompono i coglioni...
*La dolcezza che sentivo per Colombina era un amore sciocco.
 
==''Lennon, Guevara, Bugatti''==
*"La follia fa paura soltanto al potere."<br/>[...] "E sai perché? Perché il potere sa spiegare la nevrosi, con la psicanalisi e i calmanti, ma non sa cosa rispondere alla follia."
*Sentii con una certa esattezza che quell'altalenare tra ragione e follia era l'unico modo possibile di essere.
 
==''Tre ragazzi immaginari''==
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*L'infamia è da tutti meglio veduta che da coloro che la portano addosso.
*Chiudo gli occhi e li tengo stretti, spaventato da quel che porta il mattino, aspettando un domani che non arriva mai. Nel profondo di me, ciò che mi lascia la notte è la sensazione del vuoto e tre ragazzi immaginari che cantano nel mio sonno dolce di bambino.
 
==''Elogio di Oscar Firman e del suo impeccabile stile''==
===[[Incipit]]===
L'onesto pomeriggio ventoso in cui cominciò questa storia, Oscar Firmian, l'uomo che sulle sue spalle avrebbe dovuto traghettarmi nel nuovo millennio, sedeva all'indiana sul nuovo letto di tek, la schiena poggiata contro il massiccio della testiera.<br>Il materasso a due piazze era invaso di polaroid scattate nel retropalco del rocker Aldo Ardito, dagherrotipi della flottiglia di scooter che Oscar aveva cavalcato dai quindici ai venticinque, foto ricordo d'un locale di Londra in cui lui sfoggiava una giacchetta da mod, e vedute di spiagge secondo me ingiustamente oscurate dai primi piani ''reward'' di fidanzate secondarie disperse.
 
===Citazioni===
*L'eco stessa di quel che diceva gli galleggiava in testa, quasi ascoltasse le sue parole pronunciate da un altro, quasi, lo credereste? Non fosse lui a parlare. Poi guardava gli occhi di Martina e si diceva: "Magari è così che va, quando sei costretto a dire quel che provi da un posto in cui non eri mai stato."
*Nella sua testa ora, c'erano solo rabbia e questo sciocco vuoto da dove premeva il dolore.
 
==''Nessuno lo saprà''==
===[[Incipit]]===
Ma adesso eri sposato. Eri sposato da quindici mesi, e avevi un figlio.<br />Avevi un figlio, e con tua moglie una serie di cose cominciavano a perdere quota.<br />Avevate vissuto insieme tre anni, prima di sposarvi, ma adesso quella stessa ragazza non si ricordava più tanto bene chi eri, e pure con il lavoro le cose non procedevano a meraviglia.<br />Era un mondo molto piccolo, quello del tuo lavoro, e lo era ancora di più da quando era arrivato il bambino. La stanza in cui lavoravi era adesso la sua cameretta, e tu eri ormai confinato, col computer e il po' di libri che vi trovavano spazio, in quello che prima insieme a Dina chiamavate "il ripostiglio grande". Era un ambiente appena meno angusto del ventre dell'armadio a muro che presidiava il corridoio, e ogni volta che volevi fumare dovevi abbandonare la postazione e trasferirti sul balconcino del soggiorno.
 
===Citazioni===
*Stavo pensando che la civiltà è tutta una sfida fra l'uomo e la natura.
*Unica è la terra e unico l'amore, mentre gli uomini, presi uno ad uno, sono molto meno unici ed insostituibili di come credevi a 17 anni.
*[...] E non sei partito per conoscerti meglio, o conoscere meglio i tuoi amici.<br/>Volevi disconoscerti, semmai. Dimenticare il tuo nome e restare nudo con la fatica e la gioia, vicino a qualcuno di cui potevi fidarti, e alle cose essenziali che conoscevi da sempre.
 
==''L'inattesa piega degli eventi''==
*All'improvviso, mi sembrava di aver riconosciuto il treno giusto e di esserci salito sopra al volo.
*Voglio che tiri fuori la tua dannata testa di struzzo da sottoterra, amico mio. Spetta una briciola di rischio a ogniuno se vogliamo cambiare il mondo.
*"Dice il mio direttore che la gente normale non esiste. Secondo lui ci dividiamo in pazzi innocui e pazzi pericolosi. Tu sei fra questi, amico."<br/>"No, Lorenzo. La gente si divide in un altro modo. La grande maggioranza sta a guardare la storia scorrere, e di solito la chiama destino. Poi ci sono i pochi che tentano di cambiarla."
*"Alle persone ragionevoli fa benissimo incontrare ogni tanto gente che non ha paura di morire e di rinascere", proseguì mentre l'ascensore rallentava. "È grazie a noi matti, come dici tu, se il mondo ogni tanto si riscuote e migliora per tutti."
*Il [[passo]] più lungo del viaggio è quello per uscire di casa.
 
==''La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio''==
*[...] era evidente che i nuovi [[televisore|schermi]] dal «colore sempre vivo», combinati ai nuovi standard audio, rapivano i sensi delle persone in maniera ben diversa rispetto ai televisori degli anni Settanta: vista e udito dello spettatore erano saturati, il tatto inibito dalla posizione immobile. Dei cinque sensi restavano liberi solo l'olfatto e il gusto, problema tecnico al quale si ovviava mangiando davanti allo schermo acceso: così l'idea di casa e protezione divennero un tutt'uno con la tivù e i suoi programmi, versione fredda e moderna del focolare domestico. (dacap. ''LaPrima vitaRepubblica'', quotidianap. in Italia ai tempi del Silvio''26)
*Quello che ancora non hai capito è perché [...] si accrediti senza alcuna prova la fantasiosa ipotesi secondo la quale tu, Enrico Brizzi, avresti falsato la competizione del [[Festival di Sanremo 1999|Festival 1999]] a favore di [[Anna Oxa]]. È una versione dei fatti inventata di sana pianta; non hai mai conosciuto la cantante né alcuno del suo entourage, e ti domandi come mai [[Dario Salvatori]], un presentatore che da anni studia senza risultati apprezzabili per diventare il nuovo [[Renzo Arbore|Arbore]], si accanisca a diffondere anche per via televisiva questa voce senza fondamento che danneggia la tua reputazione. Forse perché è lui, lo «storico» del [[Festival della Canzone Italiana di Sanremo|Festival]], che non ha mai raccontato cosa accadde davvero quella sera all'Ariston. [...] «Tutti d'accordo», si raccomanda il dirigente [[Rai]] dopo avere salutato i presenti riuniti in conclave in una stanzetta annessa all'Ariston. «Abbiamo scelto voi come giurati di qualità perché, ognuno nel suo genere, rappresentate il meglio dei gusti musicali della nazione.» Anche il brasiliano [[Toquinho]]?, ti domandi sbigottito. Anche il maestro Carreras? [...] Insieme a Toquinho, Carreras e il giovane scrittore bolognese in parka nero, ascoltano attoniti le parole del Dirigente Rai gli altri giurati: [[Ennio Morricone]], [[Fernanda Pivano]], [[Amadeus (conduttore televisivo)|Amadeus]], [[Carlo Verdone]], [[Umberto Bindi]], Dario Salvatori e Maurizio De Angelis. Caspita, ti dici. Stai a vedere che non vengono affatto tessuti, gli intrighi di cui sospettavi. Stai a vedere che è una competizione pulita [...]. Non ti sfugge, nel buio del palco, che ti trovi ad essere giudice di esibizioni dalle quali dipende la sorte di più famiglie e gruppi discografici, ma anche, più semplicemente, giudice di una gara fra canzoni. [...] Voti bassi in quantità. A tutte le canzoni che, a un rapido esame, appaiono il naturale prolungamento della stantia estetica cuore-amore. E voti alti, anche. [...] I più alti di tutti [...] saranno per Nada, [[Daniele Silvestri|Silvestri]], Quintorigo e Soerba. Dal tuo punto di vista la competizione è apertissima, fino a quando il solito stimatissimo dirigente Rai fa il suo ingresso annunciando che, secondo i tabulati relativi al voto demoscopico, attualmente ci sarebbe un terzetto in fuga composto — in ordine non specificato — dalle cantanti Mariella Nava, Anna Oxa e [[Antonella Ruggiero]]. Cazzo, pensi, questo arriva proprio a rovinare la suspense. In ogni caso, ti dici rientrando in albergo per indossare l'abito da gran serata, siamo dieci e può accadere qualunque cosa. Alla tua bella mente cartesiana non sfugge che, secondo il regolamento, i voti della giuria di qualità peseranno esattamente quanto il risultato complessivo dei voti demoscopici. In pratica, la classifica popolare potrebbe anche uscire perfettamente ribaltata dai pronunciamenti di voialtri giurati di qualità, e nel caso di un basso gradimento da parte dei giurati nessun cantante, neppure se incoronato dalla giuria demoscopica, potrebbe avvicinarsi alla zona del podio. [...] Quando si tratta di votare le esibizioni del trio in presunta fuga, ti attieni al nudo principio raccomandato dal dirigente Rai: impiegare per intero la gamma dei voti al fine di marcare una vera differenza. In particolare, e senza essere affatto sicuro che il trio sia un vero trio, assegni un voto alto (8, ti sembra di ricordare) alla grintosa interpretazione di Anna Oxa e voti più bassi (non gli unici che hai impiegato, e non i più bassi) a Mariella Nava e Antonella Ruggiero. Di quel che votano gli altri giurati, non essendo uso a sbirciare i display del prossimo tuo [...] tutto ignori. [...] Quando [[Fabio Fazio]], senza dimenticare di trovarsi in mondovisione, snocciola a ritroso la classifica, sulle prime appare chiaro che la rivelazione del dirigente Rai aveva un suo fondamento. [...] i nomi mancanti sono proprio quelli del noto trio: Mariella Nava, Anna Oxa, Antonella Ruggiero. [...] Per te pari è. Ti sembra meglio la canzone della Oxa, ma se anche arriva terza non ti butterai di sotto a capofitto per il dispiacere. Anzi. «Terza classificata del Festival di Sanremo è», annuncia Fabio Fazio dal palco. Fate conto che la tensione, all'Ariston, sia alle stelle. [...] In ogni caso Fabio Fazio dice: «Terza classificata del Festival di Sanremo è» [...] «Mariella Nava». Nel tuo palco tutto bene. Vorresti unicamente sbucare dal retropalco, scendere la scala e raggiungere la tua fidanzata nella torma che immagini pronta a popolare di nuovo il foyer. [...] Anche Morricone e la Pivano non vedono l'ora di andarsene. Poi Fazio annuncia: «Seconda classificata, Antonella Ruggiero!». «Ha vinto la Oxa, alla fine» deduce Morricone. In platea i boati di scontento si mescolano alle grida di esultanza e agli applausi generici. «Possiamo andare, no?» s'informa la Pivano, ma nel palco a fianco, che ospita gli altri cinque colleghi, qualcuno perde la calma. «No, no, la Oxa no» sono le trafelate parole con le quali il giurato isterico si precipita nel piccolo focolare del vostro palco. «Ci deve essere un errore», afferma. «Dobbiamo fermare Fazio prima della proclamazione.» Sei senza parole. Come cavolo fa, quello, a sapere che ci sarebbe un errore? Ognuno ha votato in segreto, e lui è un giurato, mica un notaio. Eppure appare molto sicuro del fatto suo. Pronto a inveire e gridare come fosse andato storto qualcosa che dava per scontato. «Per carità! Bisogna dire a Fazio di fermarsi», tenta di coinvolgervi. Morricone e la Pivano sembrano fissarlo senza capire cosa voglia, ma quello insiste con gli occhi fuori dalla testa: «Bisogna ricontare i voti». Bravissimo, ti dici. Mettiti a urlare, pazzo scatenato che non sei altro. Sporgiti dalla muraglia di fiori e, sbracciandoti, mettiti a strillare in mondovisione che Anna Oxa sta per essere proclamata vincitrice del Festival per sbaglio. Preghi e speri che il giurato isterico lo faccia. Che si sporga verso il palco e gridi: «Fabio, c'è un errore, e solo io so qual è». Comprensibilmente gli manca il [[coraggio]], così inveisce e si allontana verso il palco originario, senza spiegare in nessun modo perché le cose non sarebbero andate per il verso giusto. Ti sarebbe piaciuto sul serio, che te lo spiegasse. Almeno avresti avuto qualcosa da raccontare ai giornalisti che, nei giorni successivi, ti hanno dato invano la caccia. [...] Quello che ancora non hai capito è perché qualcuno si è affrettato a far sapere che il Festival ad Anna Oxa l'avresti fatto vincere proprio tu. [...] Chissà se il giurato che diede in escandescenze quella sera all'Ariston era l'unico della compagnia a trovarsi, diciamo così, irritato per la vittoria della Oxa. Sei un bravo ragazzo e credi di sì. L'importante è che, a proclamazione avvenuta, trovasti il modo di salutare con garbo Morricone, la Pivano e Verdone subito prima di proiettarti in platea a ricongiungerti con la tua bella. [...] Sono passati anni e hai pagato pegno. Però, se pure qualcuno era dispiaciuto che il suo cavallo non avesse vinto, poteva risparmiarsi di scatenare quella canea dietro alle tue giovani chiappe. Su quali basi o prove si può sostenere che sarebbe stato il sottoscritto a far vincere il Festival del 1999 alla Oxa? Quali interessi, o [[Conflitto di interessi|conflitti d'interesse]], può mai avere un romanziere di venticinque anni che ascolta i Beastie Boys e i [[Faith No More]] nel mondo della musica pop ­sanremese? Quali invece un aspirante Arbore, conduttore radiofonico e televisivo di medio corso, e quindi in rapporti consolidati con artisti e dirigenti discografici? Su queste tre domande, anziché perdere tempo a diffondere corbellerie, dovrebbe ragionare lo storico semiufficiale del Festival: finché di nome si chiama Dario, le risposte le ha già in ­casa. (cap. ''Seconda Repubblica'', pp. 142-150)
 
==''In piedi sui pedali''==
*Arriva sempre, nella vita delle persone, un momento nel quale si scollina: le rampe della salita che si riteneva senza fine lasciano il posto a un breve falsopiano, e ci si ritrova a pedalare lassù, increduli di poter vedere una nuova porzione di mondo. Non c'è neppure il tempo di rifiatare e abituarsi alla prospettiva aerea, però, che già la strada inclina verso il basso. Da qui in avanti, per arrivare al traguardo, diventano inutili le doti del grimpeur: per governare la discesa servono animo saldo e concentrazione, ché bisogna pennellare le traiettorie d'istinto ed essere pronti a correggerle in un batter di ciglia, senza farsi prendere dal panico neppure se la ruota salta su qualche ostacolo imprevisto, e mantenere l'equilibrio diventa la più difficile delle imprese.
*Nutrivo la segreta speranza di veder spuntare da Via San Mamolo un bus inglese a due piani, come quello della canzone degli Smiths, per risolvere quel grumo di sentimenti contraddittori in uno schianto: allora lei, avvertita delle mie condizioni, si sarebbe precipitata a tenermi la mano mentre la vita fuggiva da me, e non avrei saputo immaginare un più bel morire.
*Come sempre, però, si ama davvero solo chi non è più fra noi e, per un effetto ottico dovuto all'enorme distanza, le stelle ormai spente appaiono nel nostro firmamento più luminose di quante ancora ardono.
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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==Bibliografia==
*Enrico Brizzi, ''BastogneJack Frusciante è uscito dal gruppo'', MondadoriAncona, MilanoTranseuropa, 19981994. ISBN 8804454628
*Enrico Brizzi, ''Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stileBastogne'', Baldini & CastoldiMondadori, Milano, 19991996. ISBN 88808975198804454628
*Enrico Brizzi, Sauro Ciantini, ''InLennon, piediGuevara, sui pedaliBugatti'', Libellule MondadoriComix, 20141997.
*Enrico Brizzi, ''L'inattesaTre piegaragazzi degli eventiimmaginari'', MondadoriMilano, Baldini & Castoldi, 1998. ISBN 88-8089-455-2
*Enrico Brizzi, ''JackElogio Frusciantedi èOscar uscitoFirmian dale gruppodel suo impeccabile stile'', Milano, Baldini & Castoldi, Dalai1999. ISBN 8880897519
*Enrico Brizzi, ''LennonNessuno Guevaralo Bugattisaprà'', Milano, Mondadori, 2005.
*Enrico Brizzi, ''NessunoL'inattesa lopiega sapràdegli eventi'', MondadoriMilano, Baldini Castoldi Dalai, 2008.
*Enrico Brizzi, ''La nostra guerra'', Milano, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2009. ISBN 9788860730411
*Enrico Brizzi, ''OLa lavita vaquotidiana oin laItalia spacca:ai unatempi commediadel neraSilvio'', BarberaBari, SienaLaterza, 20132010. ISBN 97888789960769788842094333
*Enrico Brizzi, ''TreO ragazzila immaginariva o la spacca: una commedia nera'', BaldiniSiena, CastoldiBarbera, Dalai2013. ISBN 9788878996076
*Enrico Brizzi, ''In piedi sui pedali'', Milano, Mondadori, 2014.
 
==Altri progetti==