Slavenka Drakulić: differenze tra le versioni

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*Le differenze tra i due blocchi, economiche, politiche, storiche e sociali, erano troppo grandi per essere annullate in soli due decenni. Due decadi non sono molto in termini storici. Un buon esempio è la Germania unita. Se la guardiamo da vicino, vediamo che il processo di unificazione è in realtà molto lento e che, nei fatti, la Germania è ancora un Paese diviso. Cosa possiamo aspettarci allora per gli altri Paesi dell'ex blocco sovietico?
*Le persone che avevano più di 30 anni, quando è avvenuto il cambiamento, sono dei perdenti. Un rivolgimento politico immenso è avvenuto nel mezzo delle loro vite. Improvvisamente si sono trovati senza un lavoro, senza sicurezza, senza soldi, assaliti dal capitalismo consumista e dai suoi valori. Come vi sentireste? Tuttavia, questa nostalgia non viene interpretata correttamente. Non si tratta di rimpianto per il regime comunista, ma per la sicurezza che la gente percepiva allora. Sì, non erano liberi, ma erano sicuri. Oggi sono liberi ma insicuri.
 
{{Int|Da [https://www.avvenire.it/agora/pagine/balcani-segni-di-pace ''Balcani, segni di pace'']|''Avvenire.it'', 31 gennaio 2013}}
*In varie sue dichiarazioni, [[Tomislav Nikolić|Nikolic]] ha dimostrato di non sostenere i valori comuni europei, affermando tra l'altro che quanto e accaduto a Srebrenica non e stato genocidio. Egli ha inoltre detto e ripetuto, nei primi sei mesi della sua presidenza, che la Serbia non riconoscera mai l'indipendenza del Kosovo, anche a costo di perdere la propria candidatura per entrare nell'Ue. Questo esempio dimostra che le politiche di riconciliazione sono troppo importanti per essere delegate alle opinioni individuali dei singoli politici, e necessitano invece di un approccio sistematico.
*Condizione necessaria al processo di riconciliazione è la giustizia; la giustizia e il fondamento su cui poggia ogni riconciliazione. Ma non esiste giustizia senza verità. Senza un sistema giuridico per processare i propri criminali di guerra e quindi rivelare fatti riguardanti i crimini commessi nei recenti conflitti, qualsiasi altra cosa, qualsiasi altro tentativo è destinato a fallire. Non è un compito semplice. In Croazia, il vero ostacolo è rappresentato dall’assurda convinzione, nutrita per quasi due decenni, che l'esercito croato non possa essere stato colpevole di crimini di guerra perché stava difendendo la nazione.
*L'insegnamento della storia deve essere basato sui fatti, non su miti e ideologie. I libri e i manuali di storia di oggi sono pieni di informazioni contraddittorie. La domanda è: come possono le arti e la cultura promuovere la riconciliazione quando la cultura popolare e le sue istituzioni - per esempio le accademie delle scienze serba e croata - incoraggiano al nazionalismo?
 
{{Int|Da [http://slavenkadrakulic.com/wp-content/uploads/2014/10/drakulic-intervista-la-stampa-161014.pdf ''"Serve un'operazione verità per superare gli odi storici"'']|Intervista di Giordano Stabile, ''La Stampa'', 16 ottobre 2014}}