Slavenka Drakulić: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Slavenka Drakulić==
*Tutti noi che viviamo nei Balcani, dovremmo innanzitutto chiederci se abbiamo fatto abbastanza in questo caso, prima di chiedere agli altri di fare qualcosa per noi, e ancor meno accusarli di fare troppo poco. Chi di noi può sostenere di avere fatto abbastanza? Certamente non io. Mi sono limitata a scrivere sulla guerra e, come ormai abbiamo capito, scrivere non basta.<ref>Da [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,0717_01_1995_0207_0005_10605252/ ''Caro Mazowiecki, così distrugge ogni speranza''], ''La Stampa'', 2 aprile 1995.</ref>
*Basta gettare una rapida occhiata allo scaltro sorriso sulla faccia di Milosevic o al doloroso spasmo su quella di Tudjman per capire che i due sono stati letteralmente costretti a firmare il trattato di pace. Per questo io non posso fidarmi di loro.<ref name="nonmifido">Da [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0685_01_1995_0316_0001_9264278/ ''«Ma io non mi fido»''], ''La Stampa'', 23 novembre 1995.</ref>
*Quando c'era la guerra, nessuno si chiedeva: ma perché? La questione trova uno spazio ora che si affaccia la pace. Perché questa infinita sofferenza, perché Sarajevo, perché Mostar, perché gli orrori di Srebrenica? Perché le pulizie etniche e poi gli applausi scambievoli? Penso che il prezzo della pace è troppo alto, troppe persone sono morte inutilmente.<ref name="nonmifido"/>