Cantico dei cantici: differenze tra le versioni

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*''Io dormo, ma il mio cuore veglia.'' (5, 2)
*''Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio | e un fremito mi ha sconvolta. | Mi sono alzata per aprire al mio diletto | e le mie mani stillavano [[mirra]], | fluiva mirra dalle mie dita | sulla maniglia del chiavistello. | Ho aperto allora al mio diletto, | ma il mio diletto già se n'era andato, era scomparso. | Io venni meno, per la sua scomparsa. | L'ho cercato, ma non l'ho trovato, | l'ho chiamato, ma non m'ha risposto. | Mi han trovato le guardie che perlustrano la città; | mi han percosso, mi hanno ferito, | mi han tolto il mantello | le guardie delle mura. | Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, | se trovate il mio diletto, | che cosa gli racconterete? | Che sono malata d'amore!'' (5, 4 – 8)
*''Il mio diletto è bianco e vermiglio, | riconoscibile fra mille e mille. | Il suo capo è oro, oro puro, | i suoi riccioli grappoli di palma, | neri come il corvo. | I suoi occhi, come colombe | su ruscelli di acqua; | i suoi denti bagnati nel latte, | posti in un castone. | Le sue guance, come aiuole di balsamo, | aiuole di erbe profumate; | le sue labbra sono gigli, | che stillano fluida mirra. | Le sue mani sono anelli d'oro, | incastonati di gemme di [[Tarsis]]. | Il suo petto è tutto d'avorio, | tempestato di zaffiri. | Le sue gambe, colonne di alabastro, | posate su basi d'oro puro. | Il suo aspetto è quello del Libano, | magnifico come i [[cedro del Libano|cedri]]. | Dolcezza è il suo palato; | egli è tutto delizie!'' (5, 10 – 16)
*''Come spicchio di [[melograno|melagrana]] la tua gota, | attraverso il tuo velo.'' (6, 7)
*''Chi è costei che sorge come l'[[aurora]], | bella come la luna, fulgida come il sole, | terribile come schiere a vessilli spiegati?'' (6, 10)