Robert Gallo: differenze tra le versioni

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*Quello che hanno in comune il coronavirus e l'Hiv sono tutti gli aspetti e gli insegnamenti di una pandemia. C'è sempre un lato positivo nella tragedia. Con l'Hiv ci sono stati molti lati positivi a livello scientifico, ma anche sociale: il maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti con l'Africa in fatto di salute pubblica per prima cosa, poi la maggiore compressione e tolleranza verso le diversità nella sfera sessuale delle persone. Spero che questa pandemia porti negli Stati Uniti maggiore unità, spero anche che la pandemia conduca a maggiore interazione a livello scientifico e medico tra le nazioni. Finora non l'ho visto ed è l'aspetto più deludente, specie nei nostri rapporti con la Cina.<ref>Citato in [https://www.adnkronos.com/coronavirus-virologo-robert-gallo-temo-immunita-vaccino-non-sia-duratura_20ycQRHQyHUEzWWU8DArf6 ''Vaccino coronavirus, Robert Gallo: "Temo immunità non sia duratura"''], ''Adnkronos.com'', 27 maggio 2020.</ref>
 
{{Int|Da [https://www.scienzainrete.it/articolo/robert-gallo-laids-e-nobel-negato/pietro-greco/2009-05-10 ''Robert Gallo, l'AIDS e un Nobel negato'']|Intervista di Pietro Greco, ''Scienzainrete.it'', 10 maggio 2009}}
*Consideriamo l'[[influenza]]. Ogni anno abbiamo un vaccino diverso contro il virus dell'influenza. Un vaccino che funziona oggi contro un virus specifico o contro un ceppo virale non è detto che funzionerà il prossimo anno. Il motivo è semplice: si chiama estrema variabilità. Quando un virus della comune influenza si replica, riproducendo se stesso, va spesso incontro ad alcune mutazioni a variazioni della sua struttura genetica. In altri termini cambia e ci obbliga spesso a trovare un nuovo vaccino. Ma la variabilità di un virus dell'influenza è nulla rispetto alla capacità di variare del virus [[AIDS|Hiv]]. Il virus dell'Hiv cambia in maniera straordinaria e quasi imprevedibile. E questo costituisce un ostacolo allo sviluppo di un vaccino.
*Io penso che la variabilità di Hiv sia un ostacolo allo sviluppo del vaccino, ma non il principale ostacolo. A mio avviso, l'ostacolo principale è rappresentato dal fatto che Hiv è un retrovirus. I suoi geni si installano nell'organismo con estrema velocità, immediatamente dopo l'infezione. In due giorni al massimo dopo il contagio, Hiv si è già diffuso in tutto l'organismo. Questo crea un enorme problema di blocco.
*Se ben utilizzato il profilattico certamente è un mezzo efficace di prevenzione del contagio e diminuire sensibilmente l'infezione per via sessuale. Ci sono, tuttavia, alcuni studi che dimostrano come forzando troppo l'uso del profilattico fa sì che le persone diventino sessualmente più attive e tendano ad assumere atteggiamenti poco corretti, dimenticando, per esempio, di usare in maniera appropriata il profilattico. Ma ripeto, non c'è dubbio alcuno che usando in maniera appropriata il profilattico si fa una prevenzione efficace e si diminuisce la diffusione dell'infezione.
*La teoria dell'evoluzione ci può aiutare a capire cosa faranno certi agenti infettivi, ma non sempre ci potranno dire come contrastarli.
*L'agente infettivo della [[tubercolosi]] sta ritornando a colpire soprattutto a causa del virus dell'Hiv. Senza l'Hiv il ritorno della tubercolosi sarebbe stato certamente meno importante. Certo ci sono anche altri problemi.
 
{{Int|Da [https://www.avvenire.it/attualita/pagine/inutile-cercare-i-vaccini-perfetti ''L'intervista. «Inutile cercare i vaccini perfetti»'']|Intervista di Paolo Viana, ''Avvenire.it'', 22 marzo 2021}}