Boris (prima stagione): differenze tra le versioni

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ortografia
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*Oggi io, qui, davanti a voi tutti, incontro la parte oscura di me stesso. [...] Certo per voi è facile: portate i caffè, staccate i cavi, scrivete "andata" sul registro – eh? – e alle sette tutti liberi. Per me no. Per me è diverso. Perché io tutta questa roba incandescente me la porto dietro. Me la porto a casa. Io con Eric, ci vado a cena stasera. ('''Stanis''') {{NDR|che oltre a Giorgio, il protagonista de ''Gli occhi del cuore'' deve interpretare anche il gemello malvagio Eric}}
*'''René''': Oh, certo che 'sto conte è incredibile, sta in una forma straordinaria, si è fatto tutti i personaggi de 'sta serie! Secondo me si è fatto pure quelli de' 'a troupe, eh? Tranne me e Arianna che stiamo sempre a bordo set. Oh ragazzi, occhio eh! L'anno scorso un microfonista, gli sono cadute le chiavi per terra, lui si è abbassato per raccoglierle e zacchete! Il conte da dietro! Il conte da dietro! {{NDR|imitando la scena a gesti}}<br>'''Stanis''': René, René! Sì, da dietro... Hahaha! {{NDR|facendo una risata palesemente falsa}} Io sto cercando di concentrarmi, René, stiamo tutti lavorando, abbi pazienza.<br>'''René''': C'hai ragione, c'hai ragione.<br>'''Stanis''': E poi il tuo umorismo oggi – te lo posso dire? – è molto italiano.
*''Ringraziare voglio il divino, | labirinto degli effetti e delle cause, | per la diversità delle creature | che compongono questo singolare universo, | per l'amore che ci fa vedere gli altri | come li vede la divinità, | per la notte, lela sua tenebra e la sua astronomia, | per il coraggio e la felicità degli altri, | per la musica, misteriosa forma del tempo.''<ref>Parole tratte dalla poesia ''Un'altra poesia di doni'' di [[Jorge Luis Borges]].</ref> ('''René''') {{NDR|recitando un monologo per il corto ''La formica rossa''}}
*Ad [[Arthur Ashe]] ('''Dedica''') {{NDR|alla fine del corto ''La formica rossa''}}