Epidemia di SARS del 2002-2004: differenze tra le versioni

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===[[David Quammen]]===
*La SARS fu un'epidemia con focolai localizzati, non una pandemia. Ottomila casi sono relativamente pochi, considerata l'alta infettività; e sono morte 774 persone, non sette milioni. A limitare la diffusione e la gravità della malattia hanno contribuito vari fattori, e la buona sorte non è che uno di tanti. Molto importanti furono la velocità della diagnosi e la competenza dei tecnici, che trovarono presto il virus e lo identificarono, grazie agli sforzi di Malik Peiris, Guan Yi e compagni a Hong Kong, assieme a quelli di colleghi e rivali di altri gruppi in America, Cina ed Europa. Anche la rapidità e la decisione con cui si presero le contromisure contarono molto: l'isolamento dei contagiati e il monitoraggio delle persone con cui erano entrati in contatto fu pratica comune in Cina (nonostante le reticenze e la confusione iniziali), a Hong Kong, a Singapore, a Hanoi e a Toronto. Ci fu la totale collaborazione degli ospedali, che attuarono misure draconiane, come accadde al Tan Tock Seng di Singapore sotto la guida di Brenda Ang. Se il virus fosse arrivato in un'altra metropoli, con un governo più debole, abitata da gente più povera e priva di centri di cura di alto livello, forse sarebbe sfuggito alla [[quarantena]] e avrebbe maroriato settori ben più vasti della popolazione.
*Le due caratteristiche che rendevano la SARS così minacciosa erano l'alta infettività, soprattutto nei contesti ospedalieri, e la letalità, assai superiore a quella delle polmoniti classiche. Inoltre, sembrava che il patogeno avesse la sinistra abilità di farsi dare passaggi in aereo.
*Siamo stati fortunati con la Sars perché era un virus molto pericoloso: si diffondeva facilmente da un essere umano all'altro e aveva un alto tasso di mortalità, quasi il 10%, eppure, sarebbe stato peggio se le persone fossero state contagiose ancor prima di manifestare i sintomi.