Massacri delle foibe: differenze tra le versioni

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+citazioni di Eric Gobetti
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*[[Josip Broz Tito|Tito]] ce lo ha insegnato, la foiba non è reato.<ref>Striscione esposto allo stadio Armando Picchi di Livorno dai tifosi amaranto durante la partita Livorno-Triestina.</ref> ([[striscioni del calcio|striscione]])
*{{NDR|Parlando del giorno di commemorazione italiano delle [[Foibe]]}} Un revisionismo storico senza precedenti. Il fascismo aveva lo scopo di distruggere il popolo sloveno. ([[Marjan Šarec]])
===[[Eric Gobetti]]===
 
*È evidente come la logica che anima i comandi partigiani dell'Istria sia politica e non nazionale. Nulla autorizza a ipotizzare che l'obiettivo delle violenze siano gli italiani in quanto tali. Il che è confermato dai documenti partigiani dell'epoca, per altro spesso redatti in lingua italiana. D'altra parte negli stessi giorni in cui si intensificano gli arresti contro le persone ritenute responsabili del passato regime, decine di italiani dell'Istria vengono accolti nelle unità partigiane jugoslave.<br />Al di là della comprensibile memoria traumatica delle vittime, queste violenze non sono condotte da bestie assetate di sangue e accecate dall'odio, come vengono spesso rappresentate. Tra le persone, pur numerose, che vengono processate sommariamente non figurano bambini e le donne sono in numero limitato, perché ben poche donne ricoprivano incarichi importanti nel regime fascista. La volontà degli aggressori è infatti quella di colpire solo determinate categorie di persone, ritenute, a torto o a ragione, responsabili dell’oppressione subíta per più di due decenni.
*Le uccisioni commesse sul confine orientale nell’autunno del 1943 e nella primavera del 1945 non possono essere in alcun modo considerate un tentativo di genocidio e le vittime non sono individuate in quanto appartenenti ad uno specifico popolo.
*Nella primavera di quell’anno {{NDR|1944}} si calcola che siano tra i 20.000 e i 30.000 i partigiani italiani integrati singolarmente o in unità nazionali nell'esercito jugoslavo. Sono cifre incredibili. Per avere un termine di paragone, i partigiani in Italia sono, nella stessa epoca, numericamente equivalenti. Ciononostante, nel discorso pubblico si continua a fare riferimento alle violenze compiute dai partigiani al confine orientale nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945 come a una pulizia etnica condotta contro la componente italiana della popolazione.
*Oltre a punire i collaborazionisti e i criminali di guerra, le autorità jugoslave operano per eliminare gli eventuali oppositori politici [...] Si tratta di una vera e propria epurazione preventiva, che serve ad intimorire quella parte di popolazione che non accetta l’ipotesi di annessione della regione alla Jugoslavia. La stragrande maggioranza dei possibili oppositori è composta da rappresentanti dell’élite politica e sociale italiana che ovviamente preferirebbero che l'area ritornasse a far parte dello Stato italiano. Si tratta, nella maggiorparte dei casi, di persone che non fanno mistero della propria avversione alla Jugoslavia e all’ideologia comunista. L’esempio più estremo di questa tipologia di vittime è rappresentato dall'arresto di alcuni membri del CLN triestino che [...] già da tempo si era opposto alla leadership jugoslava sulla Resistenza.
==Note==
<references />