Raoul Pupo: differenze tra le versioni

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== Citazioni di Raoul Pupo ==
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*{{NDR|Sul titolo di una manifestazione: «[[Foiba di Basovizza]], un falso storico»}} Questi sedicenti storici usano molte frasi ad effetto. Dietro le frasi ad effetto, che sono fatte per provocare, c’è una realtà complicata. Noi sappiamo abbastanza bene quello che è successo a Basovizza perché abbiamo molte testimonianze. Che sono attendibili e che parlano di una strage, cioè dell'uccisione di alcune centinaia di persone. Non abbiamo, però, l'evidenza dei corpi del delitto, perché i recuperi sono sempre falliti. E quindi questo lascia evidentemente qualche problema. È molto probabile che la certezza assoluta non si potrà avere. Di solito, però, chi pronuncia queste frasi ad effetto si riferisce a un altro fatto: e cioè a quella che è stata la versione più diffusa su Basovizza. All’epoca dei tentati recuperi, infatti, c’è stato un giornalista che ha fatto questo calcolo, piuttosto ingegnoso: "sappiamo quant’è la profondità del pozzo, sappiamo quant’è la massa di detriti che c’è dentro, calcoliamo quanti corpi ci potrebbero essere", ed è arrivato a una stima, non so se attendibile o meno, di 1500 corpi. Però non vuol dire che ci siano, vuol dire che ci potrebbero stare fino a 1500 corpi. Poi, nella vulgata un po' propagandistica, questi si sono trasformati nei 1500 infoibati di Basovizza. Quindi se questi storici si riferiscono a questo, hanno perfettamente ragione. Di solito, però, partono da questo ragionamento per dire: allora non è successo nulla, perché non c'è l'evidenza dei corpi. È questo il salto negazionista.<ref>Citato in Gianluca Modolo, ''[https://www.repubblica.it/politica/2019/02/05/news/foibe_polemica_storico_intervista_salvini_anpi-218337228/ Foibe, gli storici e la polemica di Salvini: "Queste contrapposizioni non aiutano la ricerca della verità"]'', ''repubblica.it'', 5 febbraio 2019.</ref>
* Gli [[Massacri delle foibe|italiani infoibati]] dai partigiani di Tito nel 1943 e nel 1945 non furono probabilmente più di cinquemila. [...] E quelli cacciati dall'Istria, da [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e dalla Dalmazia non potevano essere 350 mila, come indica la mozione veneta {{Ndr|mozione del Consiglio regionale veneto}}, perché un censimento del 1936-39 calcola nelle terre dell'esodo 270 mila italiani. Perché storpiare i numeri? Si pensa forse di dare più peso a una tragedia che già con cifre minori non perde nulla della sua gravità?<ref>Citato in Simonetta Fiori, ''Se è lo Stato a riscrivere la storia'', ''la Repubblica'', 9 marzo 2021, pp. 40-41.</ref>