Vangelo secondo Marco: differenze tra le versioni

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*E gli si avvicinarono [[Giacomo il Maggiore|Giacomo]] e [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]], i figli di Zebedèo, dicendogli: "Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo". Egli disse loro: "Cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". Gesù disse loro: "Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?". Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. (10, 35 – 41)
*E giunsero a [[Gerico]]. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, [[Bartimeo|Bartimèo]], cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!". Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!". Allora Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". E chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui: "Rabbunì, che io riabbia la vista!". E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. (10, 46 – 52)
*Quando si avvicinarono a [[Gerusalemme]], verso Befane e Betania, presso il monte degli Ulivi, {{NDR|Gesù}} mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un [[asino|asinello]] legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo", rispondete: "il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito".» [...] Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. (11, 1 – 7)<ref>Anche in [[Matteo apostolo ed evangelista|Matteo]] (21, 1 – 9).</ref>
*Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo. (14, 50 – 52)
*Andarono intanto a Gerusalemme. Ed [[Purificazione del Tempio|entrato nel tempio]], si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: "Non sta forse scritto: ''La mia casa sarà chiamata | casa di preghiera per tutte le genti''<ref name="Isaia">Cfr. ''[[Libro di Isaia]]'': «''La mia casa si chiamerà | casa di preghiera per tutti i popoli''».</ref>? Voi invece ne avete fatto ''una spelonca di ladri''<ref name="Geremia">Cfr. ''[[Libro di Geremia]]'': «Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me?».</ref>!". L'udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. (11, 15 – 18)
*Quando si avvicinarono a [[Gerusalemme]], verso Befane e Betania, presso il monte degli Ulivi, {{NDR|Gesù}} mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un [[asino|asinello]] legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo", rispondete: "il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito".» [...] Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. (11, 1 – 7)<ref>Anche in [[Matteo apostolo ed evangelista|Matteo]] (21, 1 – 9).</ref>
*Abbiate [[fede]] in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati. (11, 22 – 25)
*Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Al riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? Non è un Dio dei morti ma dei viventi! (12, 25 – 27)
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*Giunsero intanto a un podere chiamato [[Getsemani|Getsemani]], ed egli disse ai suoi discepoli: "Sedetevi qui, mentre io prego". Prese con sé [[Pietro apostolo|Pietro]], [[Giacomo il Maggiore|Giacomo]] e [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate". Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. (14, 32 – 35)
*Vegliate e pregate per non entrare in [[tentazione]]; lo spirito è pronto, ma la [[Carne (Bibbia)|carne]] è debole. (14, 38)
*Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono. Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.<ref>Si suppone che il giovanetto qui menzionato sia lo stesso evangelista (cfr. [[w:Marco evangelista#Vita]]).</ref> (14, 50 – 52)
*Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù» ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile ed il gallo cantò. E la serva vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli» ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti chiesero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo» ma egli incominciò ad imprecare ed a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite». Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte» e scoppiò in pianto. (14, 66 – 72)<ref>Citato anche da Matteo (26, 69 – 75), da Luca (22, 56 – 62) e da Giovanni (18, 25 – 27)</ref>
*Alle tre Gesù gridò con voce forte: {{NDR|[[ultime parole]]}} Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? | Tu sei lontano dalla mia salvezza''». Citato anche da Matteo al 27, 46.</ref> Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: "Ecco, chiama Elia!". Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce". Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!". (15, 34 – 39)
 
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