Giovanni Carandente: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Ettore Colla]]}} [...] la sezione aurea che rinasce come l'[[araba fenice]] dallo scarto dell'officina.<ref name=critico>Citato in Luca Pietro Nicoletti, ''[https://ilmanifesto.it/carandente-critico-in-atto-della-scultura/ Carandente, critico «in atto» della scultura]'', ''ilmanifesto.it'', 19.04.2020.</ref>
*{{NDR|Sulla scultura ''Ersilia'' di [[Marino Marini]]}} Una demoiselle d'Avignon da quartiere popolare di una città toscana di provincia.<ref name=critico/>
*{{NDR|Sulla mostra ''Sculture nella città'' realizzata a [[Spoleto]] nel 1962}} Spesso nelle strade o su per le erte qualcosa di non finito è rimasto, per cui spigoli di muri e di case, balaustre, cortine di pietra o in mattoni, si protendono nello spazio a formare angoli retti e aree predestinate a una integrazione di fantasia, e si vedrà chiaro come l'idea di chi scrive, di adoperare questo scenario inconsueto per moderne sculture, non presenti quella proterva spavalderia che a qualcuno è sembrata.<ref>Da ''Sculture nella città'', in ''Civiltà delle macchine'', n. 4, anno X, 1962, p. 45. Citato in Daniela Fonti, ''Il "''miracolo Carandente'' e Sculture nella città: storia di un'inimitabile progetto curatoriale di mezzo secolo fa''; in Daniela Fonti e Rossella Caruso (a cura di), ''Il museo contemporaneo: {{small|storie esperienze competenze}}'', Gangemi Editore, Roma, 2012, [https://www.google.it/books/edition/Il_museo_contemporaneo/jJgN33qVrrYC?hl=it&gbpv=1&dq=&pg=PA16&printsec=frontcover p. 16]. ISBN 9788849273137</ref>
 
==Note==