Tantra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Daniel Odier+1
 
Riga 9:
*I tantra di non importa che scuola possono già da questo punto di vista dividersi in due categorie, cioè quelli che danno maggiore importanza ai poteri supernormali sopraccennati – veri e propri rituali magici, diretti non alla soppressione, ma all'esaudimento dei desideri individui – e quelli che trattano principalmente della liberazione finale. ([[Raniero Gnoli]])
*Il Tantra è il flesso tra il Sāṃkhya e lo [[Yoga]]. Insegna i metodi iniziatici e magici con cui l'uomo può entrare in contatto diretto con la natura segreta delle cose, l'invisibile, il mondo misterioso degli spiriti e degli dèi. ([[Alain Daniélou]])
*Il tantra è una liturgia che trasforma il profano in sacro. È una strada che attraverso l'iniziazione sessuale raggiunge l'illuminazione. All'inizio è il membro in erezione, il seme discende lentamente e si avvicina sempre di più alla punta ma anziché essere emesso, attraverso un non movimento, viene arrestato e fatto risalire. Piacere supremo. Non c'è fretta, non c'è luogo. Il tantra non rifiuta niente, tantomeno le opzioni omosessuali poiché è sacro ciò che sta unito. Per alcuni la ritenzione del seme è il compimento della castità, la non perpetuazione della trasmigrazione. Dopo la penetrazione se l'uomo vuole prolungare l'atto sessuale, non deve usare il dentro e fuori ma un movimento circolare oppure l'immobilità. (''[[Perdutoamor]]'')
*Il Tantrismo mostra così come l'esperienza suprema includa tutti i livelli della realtà, come l'unità sorga nel luogo stesso della dualità. Per il Tantrismo, infatti, l'unificazione deve instaurarsi durante le esperienze della vita ordinaria, di qualunque genere siano, e, grazie alla purificazione provocata dalla ''kuṇḍalinī'' ogni energia può essere trasformata in energia di pura Coscienza. ([[Lilian Silburn]])
*Il Tantrismo si oppone al Vedanta, perché respinge, dal punto di vista dell'uomo, la concezione del mondo come illusione, come Māyā. Ne riconosce invece la realtà, sotto forrma di potenza, di Śakti. ([[Alain Daniélou]])