Umberto Eco: differenze tra le versioni

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*Il [[cinema]] è un alto artificio che mira a costruire realtà alternative a spese di quella fattuale, che gli provvede solo il materiale grezzo.<ref>Da ''L'effetto Kulesov e l'orso che ride'', ''La bustina di Minerva'', ''L'espresso'', 19 febbraio 1989.</ref>
*Il [[computer]] non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.<ref>Dalla prefazione a Claudio Pozzoli, ''Come scrivere una tesi di laurea con il personal computer'', Rizzoli.</ref>
*Il fenomeno [[twitter]] permette a certa gente, in fondo, di essere in contatto con gli altri, benché abbia una natura leggermente [[onanismo|onanistica]] ed escluda la gente da tanti contatti faccia a faccia. Crea però da un lato un fenomeno anche positivo, pensiamo a cose che succedono in Cina o a [[Recep Tayyip Erdoğan|Erdogan]] in Turchia. È stato anche un movimento di opinioni. Qualcuno ha detto se ci fosse stato internet ai tempi di [[Adolf Hitler|Hitler]], i campi di sterminio non sarebbero stati possibili perché la notizia si sarebbe diffusa viralmente. Ma d'altro canto [...] dà diritto di parola a legioni di imbecilli, i quali prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società. [...] Sono della gente che di solito veniva messa a tacere dai compagni [...] e che adesso invece ha lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. [...] Credo che dopo un poco si crei una sindrome di scetticismo, la gente non crederà più a quello che gli dice Twitter. All'inizio è tutto un grande entusiasmo, a poco poco a poco dice: chi l'ha detto? Twitter. Allora tutte balle.<ref>Dall'incontro con i giornalisti in occasione della laurea honoris causa in Comunicazione e cultura dei media conferitagli dall'Università di Torino, 10 giugno 2015; video visibile su ''[https://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/umberto-eco-e-i-social-danno-diritto-di-parola-a-legioni-di-imbecilli/203952/203032 Umberto Eco e i social: "Danno diritto di parola a legioni di imbecilli"]'', ''Video.Repubblica.it'', 11 giugno 2015.</ref>
*Il grande problema della scuola oggi è insegnare ai giovani a filtrare le informazioni di [[Internet]], cosa di cui non sono però capaci neppure i professori, perché sono neofiti in questo campo.<ref>Dall'incontro con i giornalisti in occasione della laurea honoris causa in Comunicazione e cultura dei media conferitagli dall'Università di Torino, 10 giugno 2015; citato in Anna Matino, ''[http://www.bolognatoday.it/cronaca/umberto-eco-social-internet-web-imbecilli.html Social, Umberto Eco: "Danno diritto di parola a legioni di imbecilli"]'', ''BolognaToday.it''.</ref>
*Il [[Divina Commedia|paradiso]] dantesco è l'apoteosi del virtuale, degli immateriali, del puro software, senza il peso dello hardware terrestre e infernale, di cui rimangono i cascami nel purgatorio. Il ''Paradiso'' è più che moderno, può diventare, per il lettore che abbia dimenticato la storia, tremendamente futuribile. È il trionfo di una energia pura, ciò che la ragnatela del [[Internet|Web]] ci promette e non saprà mai darci, è una esaltazione di flussi, di corpi senz'organi, un poema fatto di novae e stelle nane, un [[Big Bang]] ininterrotto, un racconto le cui vicende corrono per la lunghezza di anni luce e, se proprio volete ricorrere a esempi familiari, una trionfale [[2001: Odissea nello spazio|odissea nello spazio]], a lietissimo fine. Se volete, leggete il ''Paradiso'' anche così, male non potrà farvi e sarà meglio di una discoteca stroboscopica e dell'ecstasy. Perché, quanto a estasi, la terza cantica mantiene le sue promesse.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/09/06/la-profezia-del-software.html La profezia del software]'', ''ricerca.repubblica.it'', 6 settembre 2000.</ref>
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*Noi usiamo continuamente la parola "bello" per dire "una bella bistecca", "una bella giornata", "una bella notte d'amore", "un bel bambino", e così via. Vedete quindi che ci troviamo in un intrico di problemi, come già sa chi studia estetica. Alla fine mi sono accorto che noi, per muoverci nel mondo, giochiamo su pochissimi aggettivi (bello, brutto, buono, cattivo) coi quali copriamo tutto. Proprio per questo, in filosofia, quando uno deve definire cos'è il buono, cos'è il male, cos'è il bello, ci passa la vita o i secoli!<ref>Citato in ''[http://www.festivaletteratura.it/it/racconti/di-letteratura-e-bellezza Di letteratura e bellezza]'', ''Festivaletteratura.it'', 20 febbraio 2016.</ref>
*Non aspettatevi [...] che io vi parli troppo de ''[[Umberto Eco#Il nome della rosa|Il nome della rosa]]'', perché io odio questo libro e spero che anche voi lo odiate. Di romanzi ne ho scritti sei, gli ultimi cinque sono naturalmente migliori ma, per la [[w:legge di Gresham|legge di Gresham]], quello che rimane più famoso è sempre il primo.<ref name="Salone">[https://video.repubblica.it/edizione/torino/umberto-eco-odio-il-nome-della-rosa-e-il-mio-peggior-romanzo/68364/66795 Umberto Eco: "Odio 'Il nome della rosa', è il mio peggior romanzo"], intervento al [[w:Salone internazionale del libro|Salone del Libro di Torino]], 14 maggio 2011, ''Video.Repubblica.it''.</ref>
*{{NDR|[[Charles Monroe Schulz|Charles M. Schulz]]}} Non beve, non fuma, non bestemmia.<ref>Citato in Franco Cavallone, prefazione a ''Fiocca, la neve fiocca'', Rizzoli, Milano, 1979.</ref>
*Non credo che [[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]] sia un grande filosofo, né un grande teologo, anche se generalmente viene rappresentato come tale. Le sue polemiche, la sua lotta contro il relativismo sono, a mio avviso, semplicemente molto grossolane, nemmeno uno studente della scuola dell'obbligo le formulerebbe come lui. La sua formazione filosofica è estremamente debole.<ref>Da un'intervista sul quotidiano tedesco ''Berliner Zeitung''; citato in ''[http://www.ilpost.it/2011/09/20/umberto-eco-contro-ratzinger/ Umberto Eco contro Ratzinger]'', ''ilPost.it'', 20 settembre 2011.</ref>
*Ora, cos'è importante nel problema dell'accessibilità agli scaffali? È che uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare un libro di cui si conosce il titolo. In verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vuole un libro di cui si conosce il titolo, ma la principale funzione della biblioteca, almeno la funzione della biblioteca di casa mia e di qualsiasi amico che possiamo andare a visitare, è di scoprire dei libri di cui non si sospettava l'esistenza, e che tuttavia si scoprono essere di estrema importanza per noi.<ref name=bibliotheca/>