Umberto Eco: differenze tra le versioni

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Mauro Lanari (discussione | contributi)
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https://books.google.it/?id=0gQkDwAAQBAJ&pg=PT183&dq=%22si+pensi+alla+partenza+del+vecchio+Anne+Vercos+nell%27Annuncio+fatto+a+Maria+di+Claudel%22
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*Se l'America è quella del Guggenheim Museum o dei nuovi grattacieli di Manhattan, allora Disneyland è una eccezione curiosa e ben fanno gli intellettuali americani che si rifiutano di andarla a vedere. Ma se l'America è quella che abbiamo visto nel corso del nostro viaggio, allora Disneyland ne è la Cappella Sistina e gli iperrealisti delle gallerie sono solo dei timidi voyeurs di un immenso e continuo "oggetto trovato". (da ''La città degli automi'', ''Nel cuore dell'Impero: Viaggio nell'iperrealtà'', pp. 59-60)
*Quali sono le zone di ipersensibilità della società italiana? Bisognerebbe proprio chiederselo, perché è lì che la battaglia andrebbe condotta. Ma noi non abbiamo avuto i [[w:Padri Pellegrini|Padri Pellegrini]], e che un presidente del consiglio menta non scandalizza nessuno. Che un generale perda una guerra, dopo che abbiamo avuto Carlo Alberto, Persano e gli artefici di Caporetto, sembra quasi umano. Non ci scandalizzeremo nemmeno per qualche bustarella, una concussioncella, un pastrocchio valutario, una evasioncella fiscale. Siamo uomini, tutti abbiamo le nostre debolezze. E allora? Allora bisognerebbe chiedersi chi e che cosa riesca ancora a scandalizzare gli italiani, senza speranza di perdono. E la risposta è preoccupante. Nell'ordine sono: 1) il cornuto contento; 2) l'impotente beffato; 3) l'omosessuale non autorizzato (quindi sono esclusi gli artisti); 4) chi picchia i bambini; 5) chi non ama la mamma; 6) chi guadagna più di me. [...] Ma questo significa che nel nostro paese di [[Lucrezia Borgia|Lucrezie Borgia]] che avvelenano, Maramaldi che tradiscono, Freda che bombardano, dove non ci si scandalizza né per il malgoverno né per la mafia, l'ultima battaglia per la libertà non dovrebbe essere combattuta rivelando le conversazioni segrete tra gli ammiragli e i ministri, ma filmando dietro un falso specchio un ammiraglio che si masturba bevendo champagne mentre il suo attendente nudo picchia la vecchia madre inferma. Il che, ammettiamolo, è un po' triste. (da ''L'uomo che morde troppo'', ''Cronache dei regni vassalli'', pp. 78-79)
*La [[Chiesa cattolica]] apostolica romana è un organismo formatosi negli ultimi secoli dell'impero romano che ha trovato la sua definizione teologica, politica e organizzativa proprio nel [[Medioevo]] (e la [[Controriforma]] ne ha dato solo un puro adeguamento tattico alle esigenze del tempo). La Chiesa cattolica, quella buona, è quella di [[Papa Pio XII|Pio XII]]. Tutti gli altri tentativi di modernizzazione non hanno nulla a che vedere col cattolicesimo, che è una cosa diversa. Sono [[eresia|eresie]].<br />Non si può giocare sui termini e confondere il cristianesimo col cattolicesimo. Il cattolicesimo è "un" cristianesimo. I cattolici che aspirano a un cristianesimo al passo coi tempi e vogliono un cattolicesimo purificato, sono dei dogmatici che identificano il cattolicesimo con l'unico cristianesimo possibile; e sono degli incontentabili perché vogliono essere cristiani e non perdere il cattolicesimo "storico". Una pretesa offensiva sia per il mondo contemporaneo che per la Chiesa. (da ''[[Papa Paolo VI|Paolo Sesto]] ritorna al sesto'', ''Primi sintomi della morte degli dei'', pp. 106-107)
*{{NDR|Su [[Casablanca]]}} [...] portati a inventare una trama a braccio, gli autori ci hanno messo dentro tutto. E per mettere tutto sceglievano nel repertorio del già collaudato. Quando la scelta del già collaudato è limitata, si ha il film di maniera, di serie, o addirittuta il Kitsch. Ma quando del già collaudato si mette proprio tutto, si ha una architettura come la Sagrada Familia di [[Antoni Gaudí|Gaudi]]. Si ha la vertigine, si sfiora la genialità. (da ''Casablanca o la rinascita degli dei'', ''Primi sintomi della morte degli dei'', pp. 138-139)
*{{NDR|Su Casablanca}} In tal modo ''Casablanca'' non è un film, è tanti film, una antologia. Fatto quasi per caso, probabilmente si è fatto da sé, se non contro almeno al di là della volontà dei suoi autori, e dei suoi attori. E per questo funziona, a dispetto delle teorie estetiche e delle teorie filmografiche. Perché in esso si dispiegano per forza quasi tellurica le Potenze della Narratività allo stato brado, senza che l'Arte intervenga a disciplinarle. (da ''Casablanca o la rinascita degli dei'', ''Primi sintomi della morte degli dei'', p. 142)
*{{NDR|Su Casablanca}} Quando tutti gli archetipi irrompono senza decenza, si raggiungono profondità omeriche. Due cliché fanno ridere. Cento cliché commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando tra loro e celebrano una festa di ritrovamento. Come il colmo del dolore incontra la voluttà e il colmo della perversione rasenta l'energia mistica, il colmo della banalità lascia intravvedere un sospetto di sublime. Qualcosa ha parlato al posto del regista. Il fenomeno è degno se non altro di venerazione. (da ''Casablanca o la rinascita degli dei'', ''Primi sintomi della morte degli dei'', pp. 142-143)
*Qualcuno potrebbe obiettare che la società seminomade medievale era una società del [[viaggio]] insicuro; partire voleva dire far testamento (si pensi alla partenza del vecchio Anne Vercos nell<nowiki>'</nowiki>''L'Annuncio fatto a Maria'' di [[Paul Caudel|Claudel]], e viaggiare significava incontrare briganti, bande di vaganti, e fiere. Ma l'idea del viaggio moderno come un capolavoro di comfort e sicurezza è ormai naufragata da tempo, e salire su un jet passando attraverso i vari controlli elettronici e le perquisizioni contro il dirottamento restituisce pari pari l'antico sentimento di avventurosa insicurezza destinato presumibilmente ad aumentare. (da ''Il neonomadismo'', ''Verso un nuovo Medioevo'', pp. 200-201)
*Gli eccessi formalistici e la tentazione antistorica dello [[strutturalismo]] sono gli stessi delle discussioni scolastiche, così come la tensione pragmatica e modificatrice dei rivoluzionari, che allora si chiamavano eretici tout court, deve (come doveva) appoggiarsi su furibonde diatribe teoriche e ogni sfumatura teorica coinvolgeva una prassi diversa. Persino le discussioni tra [[Bernardo da Chiaravalle|San Bernardo]], fautore di un'arte senza immagini, tersa e rigorosa, e [[Sugerio di Saint-Denis|Suger]], fautore della cattedrale sontuosa e pullulante di comunicazioni figurative, trovano riscontro, a vari livelli e in varie chiavi, nell'opposizione tra costruttivismo sovietico e realismo socialista, tra astrattisti e neobarocchi, tra teorici rigoristi della comunicazione concettuale e fautori macluhaniani del villaggio globale della comunicazione visiva. (da ''Le forme del pensiero'', ''Verso un nuovo Medioevo'', pp. 206-207)
*Civiltà della visione il Medioevo, dove la cattedrale è il grande libro di pietra, e in effetti è il manifesto pubblicitario, lo schermo televisivo, il mistico fumetto che deve raccontare e spiegare tutto, i popoli della terra, le arti e i mestieri, i giorni dell'anno, le stagioni della semina e del raccolto, i misteri della fede, gli aneddoti della storia sacra e profana e la vita dei santi (grandi modelli di comportamento, come oggi i divi e i cantanti, élite senza potere politico, come spiegherebbe [[Francesco Alberoni]], ma con enorme potere carismatico).<br />Accanto a questa massiccia impresa di cultura popolare si svolge il lavoro di composizione e collage che la cultura dotta esercita sui detriti della cultura passata. Si prenda una scatola magica di [[Joseph Cornell|Cornell]] o [[Armand Pierre Fernandez|Armand]], un collage di [[Max Ernst]], una macchina inutile di [[Bruno Munari|Munari]] o [[Jean Tinguely|Tinguely]], e ci si ritroverà in un paesaggio che non ha nulla a che vedere con [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] o [[Antonio Canova|Canova]] ma che ha moltissimo a che vedere con il gusto estetico medievale. (da ''L'arte come ''bricolage'', Verso un nuovo Medioevo'', pp. 207-208)