Umberto Eco: differenze tra le versioni

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*Ma poi mi rendo conto che il problema della [[Stupidità]] ha la stessa valenza metafisica del problema del Male, anzi di più: perché si può persino pensare (gnosticamente) che il male si annidi come possibilità rimossa del seno stesso della Divinità; ma la Divinità non può ospitare e concepire la Stupidità, e pertanto la sola presenza degli stupidi nel Cosmo potrebbe testimoniare della [[Morte di Dio]].<ref>Da ''L'espresso'', 20 luglio 2006, n. 28 anno LII, p. 170.</ref>
*Mentre un saggio [...] tende ad arrivare a delle conclusioni, un romanzo mette in scena le contraddizioni.<ref>Dalla conversazione col rabbino Riccardo Di Segni, [http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/26713763 video] disponibile su ''Espresso.it'' (minuto 15:00).</ref>
*Mi dicono che ''«[[Linus (periodico)|linusLinus]]''» è letto (oltre che da Rettori Magnifici di Università, da fisici nucleari, da economisti e da studiosi di sanscrito) anche dai giovani, dai ragazzi. Ebbene, vorrei che anche i ragazzi sapessero che, con la morte di [[Elio Vittorini|Vittorini]], hanno perso un maestro e un amico. Vorrei che leggendo le storie di [[Charlie Brown]] sapessero che qualcuno, un giorno, aveva saputo stupirsi e riflettere anche su queste cose, perché tutto può diventare importante se visto con interesse e spirito critico, unito a una ilare e curiosa serenità.<ref>Dal ricordo di Elio Vittorini apparso su ''Linus'' n. 12, marzo 1996, citato in Paolo Interdonato, ''Linus. {{small|Storia di una rivoluzione nata per gioco}}'', prefazione di Umberto Eco, Rizzoli, Milano, 2015, [https://books.google.it/books?id=vPSsBwAAQBAJ&lpg=PT131&dq=&pg=PT131#v=onepage&q&f=false p. 131]. ISBN 978-88-58-67874-9</ref>
*Noi usiamo continuamente la parola "bello" per dire "una bella bistecca", "una bella giornata", "una bella notte d'amore", "un bel bambino", e così via. Vedete quindi che ci troviamo in un intrico di problemi, come già sa chi studia estetica. Alla fine mi sono accorto che noi, per muoverci nel mondo, giochiamo su pochissimi aggettivi (bello, brutto, buono, cattivo) coi quali copriamo tutto. Proprio per questo, in filosofia, quando uno deve definire cos'è il buono, cos'è il male, cos'è il bello, ci passa la vita o i secoli!<ref>Citato in ''[http://www.festivaletteratura.it/it/racconti/di-letteratura-e-bellezza Di letteratura e bellezza]'', ''Festivaletteratura.it'', 20 febbraio 2016.</ref>
*Non aspettatevi [...] che io vi parli troppo de ''[[Umberto Eco#Il nome della rosa|Il nome della rosa]]'', perché io odio questo libro e spero che anche voi lo odiate. Di romanzi ne ho scritti sei, gli ultimi cinque sono naturalmente migliori ma, per la [[w:legge di Gresham|legge di Gresham]], quello che rimane più famoso è sempre il primo.<ref name="Salone">[https://video.repubblica.it/edizione/torino/umberto-eco-odio-il-nome-della-rosa-e-il-mio-peggior-romanzo/68364/66795 Umberto Eco: "Odio 'Il nome della rosa', è il mio peggior romanzo"], intervento al [[w:Salone internazionale del libro|Salone del Libro di Torino]], 14 maggio 2011, ''Video.Repubblica.it''.</ref>