Gianni Brera: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla Juventus del ''[[Quinquennio d'oro]]''}} La Juventus gioca bene, vince sempre e non è né lombarda, ne emiliana, né veneta, né toscana: appartiene a una regione che ha innervato l'esercito e la burocrazia nazionali: di quella regione il capoluogo è stato anche capitale d'Italia [...] Nessuna città periferica aveva contratto odii nei suoi confronti, all'epoca dei Comuni. Essa batteva ormai le decadenti squadre del Quadrilatero [piemontese] e offriva agli altri italiani la soddisfazione di umiliare le città che nel Medio Evo avevano spadroneggiato: i romagnoli andavono in visibilio quando Bologna veniva mortificata dalla Juventus così come i lombardi di parte ghibellina come pavesi e comaschi quando le milanesi venivano battuti in breccia, e ancora i lombardi che avevano squadre proprie come bergamaschi, bresciani e cremonesi, e le vedevano puntualmente vendicate dalla Juventus.<ref>Da ''Storia critica del calcio italiano'', Dalai editore, 1998, [http://books.google.it/books?id=1CjpmZK_6-MC&pg=PA114 p. 114], ISBN 8880895443.</ref>
*La [[vecchiaia]] è bella. Peccato che duri poco.<ref name="multi">Citato in [[Gino e Michele]], [[Matteo Molinari]], ''Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano'', Arnoldo Mondadori Editore, 1997.</ref>
*{{NDR|Sul campionato di [[Serie A 1969-1970]]}} Lo scudetto del [[Cagliari]] rappresentò il vero ingresso della [[Sardegna]] in [[Italia]]. Fu l'evento che sancì l'inserimento definitivo della Sardegna nella storia del costume italiano. Questa regione rappresentava fino agli [[anni Sessanta]] un'altra galassia [per non dire nazione n.d.r.]. Per venirci, bisognava prendere l'aereo e gli italiani avevano una paura atavica di questo mezzo di trasporto. La Sardegna aveva bisogno di una grande affermazione e l'ha avuta con il [[Calcio (sport)|calcio]], battendo gli squadroni di [[Milano]] e [[Torino]], tradizionalmente le capitali del football italiano. Lo scudetto ha permesso alla Sardegna di liberarsi da antichi complessi di inferiorità ed è stata un'impresa positiva, un evento gioioso.<ref>Citato in Stefano Olivari, ''[https://web.archive.org/web/20141011144816/http://blog.guerinsportivo.it/blog/2011/03/05/lo-scudetto-cagliaritano-dei-moratti/ Lo scudetto cagliaritano dei Moratti]'', ''Blog.guerinsportivo.it'', 5 marzo 2011.</ref>
*Nelle entusiasmanti parabole del disco di [[Adolfo Consolini|Consolini]] noi vediamo assai più dell'arido significato numerico: noi vediamo nel suo slancio indomito, nella sua tenacia paziente, nella sua serietà encomiabile la prorompente vitalità sportiva d'un popolo che gli eventi contrari e disgraziati hanno voluto misero e invilito, ma sempre ritrova in se stesso la forza di sopravvivere e di progredire.<ref>Citato in Claudio Gregori, ''[http://milombardia.gazzetta.it/milano/2012-11-18/milano-celebra-brera-noi-ricordiamo-cosi-913254193849.shtml Milano celebra Brera. Noi lo ricordiamo così]'', ''Gazzetta.it'', 18 novembre 2012.</ref>
*Non vendo cultura in una boutique, la vendo sul "''Guerino''" o su "''Il Giorno''". Devo essere frettoloso per necessità di cose, per lo strumento che uso.<ref>Citato in ''Palla lunga e pedalare'', p. 44.</ref>