C. S. Lewis: differenze tra le versioni

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*Mi sentirei un verme se rimproverassi a mio padre, sempre così solo, di desiderare l'amicizia dei suoi figli; o se quel poco che gli davo in cambio non pesasse ancora oggi sulla mia coscienza. Ma «una sensazione è una sensazione»<ref>Frase da Lewis attribuita a [[Samuel Johnson]]</ref>. Era straordinariamente stancante. (p. 94)
*Non vorrei mi si accusasse di credere (o incoraggiare il lettore a credere) che questa invincibile ripugnanza a toccare una mazza o una palla non fosse una sfortuna. Non che, in realtà, io attribuissi agli sport quelle virtù morali e quasi mistiche che gli insegnanti rivendicano loro; ho l'impressione che spingano tra l'altro all'ambizione, all'invidia, e ad amare i sentimenti di parte. Eppure non amarli è una sfortuna, perché vi escludono dalla compagnia di molte persone eccellenti che non è possibile avvicinare in altro modo. Una sfortuna, non un vizio; perché non dipende dalla nostra volontà. Avevo cercato di amare gli sport senza riuscirci. Quell'istinto non faceva parte della mia natura; tra me e gli sport correva, come dice il proverbio, la stessa inimicizia che tra cani e gatti. (p. 96)
*Come scienziato non avrei mai fatto molta strada, perché tutte le scienze celano un'insidia: il leone [[Matematica]]. Anche in matematica affrontavo con piacere tutto ciò che comportava il semplice ragionamento (come la geometria piana); ma quando si trattava di passare ai calcoli ero spacciato. Afferravo i principî, ma le mie risposte erano sempre sbagliate. Anche se non sarei mai diventato uno scienziato, possedevo però istinto scientifico e immaginazione, e amavo il ragionamento. (p. 102)
*Coloro per i quali la parola greca vive solo nel momento in cui le danno la caccia sul vocabolario, e quindi per essere sostituita non stanno affatto leggendo il greco; stanno solo risolvendo un indovinello. (p. 105)
*Andare a spasso e conversare sono due grandi piaceri, ma è un errore associarli. Le nostre voci cancellano suoni e silenzi del mondo esterno; e poiché alla conversazione si accompagnano quasi inevitabilmente le sigarette, allora addio natura, per lo meno per quanto riguarda uno dei nostri sensi. Il compagno ideale di passeggiata [...] dovrebbe condividere il vostro amore per la campagna al punto che un'occhiata, una sosta, o al massimo un colpetto bastino ad assicurarvi che il vostro piacere è convidiso. (p. 105)
*[[Egoismo|Egoistica]], non [[Egocentrismo|egocentrica]]: perché in una vita del genere la mia mente si sarebbe indirizzata a migliaia di cose, mai a me stesso. La distinzione non è di poco conto. Uno degli uomini più felici e dei compagni più piacevoli che abbia mai conosciuto era intensamente egoista. D'altra parte, ho conosciuto persone capaci di autentico sacrificio le cui vite rappresentano nondimeno un tormento per loro e per gli altri, perché autoconsiderazione e autocommiserazione ne occupavano tutti i pensieri. A lungo andare, l'una o l'altra finiscono per distruggere l'anima. All'uomo che mi serve ma parla di se stesso, e la cui stessa bontà è un continuo rimprovero, una continua richiesta di pietà, gratitudine e ammirazione, preferirò sempre l'uomo che prende il meglio di ogni cosa (anche a mie spese) e poi parla d'altro. (p. 106)
*Alla mia venuta in questo mondo mi avevano (tacitamente) avvertito di non fidarmi mai di un papista e (apertamente) al mio arrivo alla facoltà di inglese di non fidarmi mai di un filologo. [[J. R. R. Tolkien|Tolkien]] era l'uno e l'altro. (p. 158)
*Nell'[[introspezione]] si cerca di guardare «dentro se stessi» e di vedere che cosa succede. Ma quasi tutto quello che accadeva un istante prima viene bloccato nel momento stesso in cui ci voltiamo a osservarlo. Sfortunatamente, questo non vuol dire che l'introspezione non trovi nulla. Al contrario, trova esattamente quello che la sospensione di tutte le nostre normali attività si lascia dietro; e ciò che si lascia dietro sono principalmente immagini mentali e sensazioni fisiche. Il grande errore consiste nello scambiare questo semplice sedimento o traccia o sottoprodotto per le attività stesse. (p. 159)