Il gladiatore: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 114:
 
*'''Marco Aurelio''': Sei pronto a fare il tuo dovere per Roma? <br/>'''Commodo''': Sì, padre. <br/>'''Marco Aurelio''': Tu non diventerai imperatore. <br/>'''Commodo''': {{NDR|Quasi balbettando}} Quale uomo più anziano e più saggio prenderà il mio posto? <br/>'''Marco Aurelio''': I miei poteri passeranno a Massimo, al quale saranno affidati finché il Senato sarà pronto a governare ancora una volta. Roma deve tornare a essere una Repubblica. <br /> '''Commodo''': ...Massimo... <br /> '''Marco Aurelio''': Sì... {{NDR|Fa per rincuorarlo, ma Commodo si discosta}} La mia decisione ti delude? <br /> '''Commodo''': Una volta mi scrivesti, citando le quattro principali virtù: saggezza, giustizia, fermezza e temperanza. Leggendo quello scritto, sapevo di non possederle. Ma ho altre virtù, padre. Ambizione. Questa può essere una virtù quando ci conduce a eccellere. Intraprendenza. Coraggio. Forse non sul campo di battaglia, ma... ci sono molte forme di coraggio. Devozione. Alla mia famiglia, e a te. Ma nessuna delle mie virtù era sul tuo scritto. Anche allora era come se non mi volessi come figlio. <br /> '''Marco Aurelio''': Oh, Commodo. Stai esagerando. <br /> '''Commodo''': Vado cercando i volti degli dèi... per fare in modo di compiacerti, di renderti orgoglioso. Una parola gentile. Ci fosse almeno una volta in cui mi avessi abbracciato e tenuto stretto al tuo petto, per me... sarebbe stato come il sole nel mio cuore per mille anni. Cosa odi in me a tal punto? <br /> '''Marco Aurelio''': Shh, Commodo. <br /> '''Commodo''': Non desideravo altro che... essere degno di te. Cesare. Padre. <br /> '''Marco Aurelio''' {{NDR|si mette in ginocchio}}: Commodo... le tue mancanze come figlio sono il mio fallimento come padre. {{NDR|si abbracciano}} Figlio mio. {{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}}<br /> '''Commodo''': Padre... Massacrerei il mondo intero, se solo tu mi amassi! {{NDR|Commodo preme Marco contro il suo petto e lo fa morire asfissiato}}
 
*'''Gracco''': Perché ti sia di guida, Cesare, il Senato ha preparato una serie di disposizioni per iniziare ad affrontare i molti problemi della città, a cominciare dal risanamento del quartiere greco per combattere la peste che là si sta già diffondendo. Quindi, se l'Imperatore... <br/>'''Commodo''': Shhh... ma non capisci, Gracco? E' appunto questo il grande problema, no? Mio padre passava tutto il suo tempo a studiare, sui libri, a imparare, a filosofeggiare... trascorreva le ore del crepuscolo a leggere gli scritti del Senato. E nel frattempo dimenticava il popolo. <br/>'''Gracco''': Ma il Senato è il popolo, Cesare. Scelto proprio dal popolo, per parlare per il popolo. <br/>'''Commodo''': Dubito che la maggior parte del popolo mangi bene come te, Gracco. O abbia le tue splendidi amanti, Gaio. Io credo di capire il mio popolo. <br/>'''Gracco''': Allora forse Cesare sarà tanto buono da spiegare anche a noi, data la sua... vasta esperienza sul campo.<br/>'''Commodo''': Io lo chiamo amore. Io sono il padre, il popolo i figli. E li stringerò al mio petto e li abbraccerò stretti...
<br/>'''Gracco''': Hai mai abbracciato un uomo che muore di peste, Cesare? <br/>'''Commodo''': No. Ma se mi interromperai ancora, ti assicuro che lo farai tu.
 
*'''Lucilla''': C'è sempre stato un Senato... <br/>'''Commodo''': Roma è cambiata, ci vuole un imperatore... per governare un impero! <br/>'''Lucilla''': Certo, ma lascia al popolo le sue... <br/>'''Commodo''': ...illusioni? <br/>'''Lucilla''': Tradizioni!