C. S. Lewis: differenze tra le versioni

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*[...] mi colpisce la curiosa mescolanza di giustizia e ingiustizia nelle nostre vite. Chi ci rinfaccia i nostri veri difetti di solito non lo fa mai nelle occasioni giuste. A me si rimproverava d'essere un [[Vanità|vanitoso]], e non c'è dubbio che lo fossi; ma il rimprovero colpiva di regola qualcosa in cui la vanità non c'entrava per nulla. Gli adulti accusano spesso un fanciullo di vanità senza fermarsi a considerare in che cosa i fanciulli in generale, o quel fanciullo in particolare, siano indiziabili di vanità. (p. 41)
*Mi innamorai del poema {{NDR|''Sohrab e Rustum'' di [[Matthew Arnold]]}} a prima vista e da allora ho continuato ad amarlo. Come, nel primo verso, l'umida nebbia si levava dall'Oxus, così dall'intero poema si levò, avviluppandomi tutto, una squisita, argentea freschezza, una deliziosa sensazione di distacco e di calma, una cupa tristezza. (p. 44)
*Francamente, non importa da che parte vi affacciate per la prima volta nella poesia europea. Solo tenete le orecchie aperte e la bocca tappata e alla fine tutto vi ricondurrà a tutto: ''ogni parte ad ogni parte splende''.<ref>Riferimento al verso 75 del canto VII dell'''Inferno'' della ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri]]: «sì, ch’ogne parte ad ogne parte splende».</ref> (p. 44)
*Abbastanza stranamente, è in quest'epoca, e non durante la prima infanzia, che ricordo di aver conosciuto la delizia delle fiabe, e di essere rimasto profondamente ammaliato dai Nani, i vecchi nani dal cappuccio fosforescente e dalla barba di neve di quei giorni in cui [[Arthur Rackham]] non li aveva ancora sublimati, e [[Walt Disney]] volgarizzati. (p. 45)
*Alla mia venuta in questo mondo mi avevano (tacitamente) avvertito di non fidarmi mai di un papista e (apertamente) al mio arrivo alla facoltà di inglese di non fidarmi mai di un filologo. [[J. R. R. Tolkien|Tolkien]] era l'uno e l'altro. (p. 158)