C. S. Lewis: differenze tra le versioni
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*Che il comune interesse per la [[fantascienza]] sia roba da psicoanalisti è nato dal fatto che tutti coloro che non la amano ne sono spesso disgustati. La repulsione degli uni ha la stessa forza grossolana dell'interesse affascinato degli altri, ed è altrettanto illusoria. (p. 32)
*In tutta serietà io ritengo che la vita della fede mi sia resa più facile da questi ricordi. Pensare, nei giorni della felicità e della fiducia, che moriremo e marciremo, o pensare che un giorno tutto l'universo scivolerà via per divenire solo un ricordo [...], ci riesce facile, quando abbiamo già avuto modo di vedercela con questo genere di cose. Abbiamo imparato a non giudicare il presente in base alle sole apparenze. (pp. 32-33)
*Quanto alla più giovane, G., posso solo dire ch'era la donna più bella che avessi mai visto, perfetta nelle forme e nell'incarnato e nella voce e in ogni movimento... Ma come si può descrivere la [[bellezza]]? Il lettore sorriderà a quest'eco remota di un amoretto precoce, ma si sbaglia. Esistono bellezze così poco ambigue che, per svelarle, quel genere di lente non occorre; sono visibili persino agli occhi disattesi e imparziali d'un fanciullo. (p. 39)
*Per me questi balli costituivano un tormento, in cui la solita timidezza entrava solo in parte. Era la falsa posizione (di cui mi rendevo perfettamente conto) a torturarmi; sapere di essere considerato ancora un fanciullo, e tuttavia essere costretto a prendere parte ad un avvenimento fatto essenzialmente per i grandi, sentire che tutti gli adulti presenti si comportano con ironica gentilezza fingendo di trattarti per quello che non sei. [...] Anche gli adulti, immagino, troverebbero insopportabile una festa senza l'attrazione del sesso e dell'alcool; e pretendere che un ragazzino che non può né flirtare né bere si diverta a piroettare su un pavimento di marmo fino alle prime ore del mattino, è cosa che supera le mie capacità di comprensione. (p. 40)
*[...] mi colpisce la curiosa mescolanza di giustizia e ingiustizia nelle nostre vite. Chi ci rinfaccia i nostri veri difetti di solito non lo fa mai nelle occasioni giuste. A me si rimproverava d'essere un [[Vanità|vanitoso]], e non c'è dubbio che lo fossi; ma il rimprovero colpiva di regola qualcosa in cui la vanità non c'entrava per nulla. Gli adulti accusano spesso un fanciullo di vanità senza fermarsi a considerare in che cosa i fanciulli in generale, o quel fanciullo in particolare, siano indiziabili di vanità. (p. 41)
*Mi innamorai del poema {{NDR|''Sohrab e Rustum'' di [[Matthew Arnold]]}} a prima vista e da allora ho continuato ad amarlo. Come, nel primo verso, l'umida nebbia si levava dall'Oxus, così dall'intero poema si levò, avviluppandomi tutto, una squisita, argentea freschezza, una deliziosa sensazione di distacco e di calma, una cupa tristezza. (p. 44)
*Francamente, non importa da che parte vi affacciate per la prima volta nella poesia europea. Solo tenete le orecchie aperte e la bocca tappata e alla fine tutto vi ricondurrà a tutto: ''ogni parte ad ogni parte splende''. (p. 44)
*Abbastanza stranamente, è in quest'epoca, e non durante la prima infanzia, che ricordo di aver conosciuto la delizia delle fiabe, e di essere rimasto profondamente ammaliato dai Nani, i vecchi nani dal cappuccio fosforescente e dalla barba di neve di quei giorni in cui [[Arthur Rackham]] non li aveva ancora sublimati, e [[Walt Disney]] volgarizzati. (p. 45)
*Alla mia venuta in questo mondo mi avevano (tacitamente) avvertito di non fidarmi mai di un papista e (apertamente) al mio arrivo alla facoltà di inglese di non fidarmi mai di un filologo. [[J. R. R. Tolkien|Tolkien]] era l'uno e l'altro. (p. 158)
*Nell'[[introspezione]] si cerca di guardare «dentro se stessi» e di vedere che cosa succede. Ma quasi tutto quello che accadeva un istante prima viene bloccato nel momento stesso in cui ci voltiamo a osservarlo. Sfortunatamente, questo non vuol dire che l'introspezione non trovi nulla. Al contrario, trova esattamente quello che la sospensione di tutte le nostre normali attività si lascia dietro; e ciò che si lascia dietro sono principalmente immagini mentali e sensazioni fisiche. Il grande errore consiste nello scambiare questo semplice sedimento o traccia o sottoprodotto per le attività stesse. (p. 159)
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