Atti degli Apostoli: differenze tra le versioni

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*E avvenne che mentre [[Pietro apostolo|Pietro]] andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome [[Enea (Bibbia)|Enea]], che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico. Pietro gli disse: "Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto". E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore. (9, 32 – 35)
*A Giaffa c'era una discepola chiamata [[Tabita (Bibbia)|Tabità]], nome che significa "Gazzella", la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. La lavarono e la deposero in una stanza al piano superiore. E poiché Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava là, mandarono due uomini ad invitarlo: "Vieni subito da noi!". E Pietro subito andò con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse: "Tabità, alzati!". Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i credenti e le vedove, e la presentò loro viva. (9, 36 – 41)
*In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti. Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha [[Risurrezione di Gesù|risuscitato]] al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. ([[Pietro apostolo|Pietro]]: 10, 34 – 41)
*Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad [[Antiochia]] e non predicavano la parola a nessuno fuorchè ai Giudei. Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù. E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore. La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò [[Barnaba apostolo|Barnaba]] ad Antiochia. Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore. Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati [[cristiano (religione)|Cristiani]]. (11, 19 – 26)
*In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antiochia da Gerusalemme. E uno di loro, di nome [[Agabo]], alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l'impero di [[Claudio]]. (11, 27 – 28)
*Allora [[Paolo di Tarso|Paolo]], alzatosi in mezzo all'Aeropago, disse: «Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. Passando infatti ed osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'[[altare|ara]] con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve l'annunzio». (17, 22 – 23)
*Arrivò a Efeso un Giudeo, chiamato [[Apollo (Nuovo Testamento)|Apollo]], nativo di Alessandria, uomo colto, versato nelle Scritture. Questi era stato ammaestrato nella via del Signore e pieno di fervore parlava e insegnava esattamente ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni. Egli intanto cominciò a parlare francamente nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. Poiché egli desiderava passare nell'Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto colà, fu molto utile a quelli che per opera della grazia erano divenuti credenti; confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo. (18, 24 – 28)
*{{NDR|Dice [[Gesù]]}} Vi è più gioia nel [[dare]] che nel [[ricevere]]! (20, 35)
*Eravamo qui da alcuni giorni, quando giunse dalla Giudea un profeta di nome [[Agabo]]. Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: "Questo dice lo Spirito Santo: l'uomo a cui appartiene questa cintura sarà legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà quindi consegnato nelle mani dei pagani". (21, 10 – 11)
*Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di [[Davide]], la stella radiosa del mattino. (22, 16)
*Ma quando l'ebbero legato con le cinghie, Paolo disse: «Potete voi flagellare un cittadino romano, non ancora giudicato?». Udito ciò il centurione corse a riferire al tribuno: «Che cosa stai per fare? Quell'uomo è un romano!» allora il tribuno si recò da paolo e gli domandò: «Dimmi, tu sei cittadino romano?». Rispose: «Sì». Replicò il tribuno: «Io questa cittadinanza l'ho pagata a caro prezzo». Paolo disse: «Io, invece, lo sono di nascita». E subito si allontanarono da lui quelli che dovevano interrogarlo. Anche il tribuno ebbe paura rendendosi conto che Paolo era cittadino romano e che lui lo aveva messo in catene. Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro. (22, 25 – 30)