La Bibbia di Gerusalemme: differenze tra le versioni

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*Mentre le profezie antiche erano soprattutto indirizzi morali riguardanti il presente, cui si aggiungeva qua o là la prospettiva di un avvenire migliore, di solito l'[[Letteratura apocalittica|apocalisse]] è uno scritto o un ''discorso di consolazione'', in cui un profeta racconta le visioni di cui è stato testimone. Queste visioni svelano un avvenire che farà dimenticare le sofferenze presenti. Spesso manifestano il trionfo del giudizio e aprono prospettive escatologiche, mentre rivelano anche i misteri dell'aldilà. (p. 1892)
*{{NDR|Negli [[Atti degli Apostoli]]}} tutto è segnato, diretto, trascinato dal soffio irresistibile dello [[Spirito Santo|Spirito santo]]. Questo Spirito, del quale Luca aveva ripetutamente trattato nel Vangelo ([[Vangelo secondo Luca|Lc]] 4,1+), è descritto continuamente in azione nell'espansione della chiesa (At 1,8+) e in tale maniera che gli Atti sono stati chiamati «il Vangelo dello Spirito santo». Ecco ciò che conferisce a quest'opera tanto profumo di gioia spirituale, di meraviglioso soprannaturale, di cui restano sorpresi solo quanti non comprendono questo fenomeno unico al mondo, la nascita del cristianesimo. (p. 2322)
*{{NDR|Sulla [[Lettera a Filemone]]}} Questo biglietto autografo (v 19) getta una luce preziosa sul cuore delicato di Paolo; esso riveste anche l'interesse di confermarci la sua soluzione al problema della schiavitù ([[Lettera ai Romani|Rm]] 6,15+): anche se conservano le relazioni sociali di prima, il padrone e lo schiavo, diventati cristiani, devono ormai vivere come due fratelli al servizio dello stesso Signore (v 16; cf. [[Lettera ai Colossesi|Col]] 3,22-4,1). (p. 2410)
 
==Bibliografia==
*''La Bibbia di Gerusalemme'', Edizioni Dehoniane, Bologna, 1999. ISBN 88-10-80526-7