Matteo Strukul: differenze tra le versioni

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Ebbro di sangue.
 
===''Giacomo Casanova''===
 
Il leone alato da una parte. San Teodoro dall'altra.<br>
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I suoi.
 
===''Inquisizione Michelangelo''===
 
Si sentiva stanco e debole. Guardò le mani, imbiancate dalla polvere di marmo, le dita forti che per tuto quel tempo avevano assecondato il furore dell'anima, cercando le figure nella pietra, esplorando la materia con una conoscenza allenata dallo studio del corpo, dei muscoli, delle espressioni.<br>
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Si alzò in piedi. Spalancò la porta. Uscì. Di fronte a lui Macel de' Corvi: quel rione popolare, sporco, in cui le case parevano essere cresciute l'una sull'altra, quasi fossero eruzioni sulla pelle grigia di un cadavere.<br>
Roma agonizzava davanti ai suoi occhi, ma quel che vedeva non era che il riflesso di un male più grande, un dolore dell'animo che pareva consumare la città. Giorno dopo giorno, un pezzo alla volta. Piegata al volere dei papi, sovrani temporali di un mondo che aveva smarrito ogni afflato di spiritualità.
 
===''Dante enigma''===
Sentiva dentro di sé un dolore profondo, accuminato. Come se il respiro gli si fosse mozzato sotto il filo d'una lama. Guardò il cielo: una lastra azzurra che virava all'indaco. Di lì a poco sarebbe scolorata nel grigio. Il vento si stava alzando e i pennacchi dei cipressi si piegavano sotto il suo soffio freddo, quasi spietato. Il grano del campo pareva sferzato da un'invisibile frusta e l'oro del suo colore si corrompeva con il sopravanzare dell'ombra che andava spegnendo la luce d'estate.<br>
Ben presto sarebbe scoppiato il temporale. Ne percepiva l'odore nell'aria, quel sentore d'acqua piovana che avrebbe cancellato ogni profumo.<br>
Avvertì in quel mutamento repentino un'oscura premonizione, un amaro auspicio di morte, quasi una creatura demoniaca stesse allungando i propri artigli lucenti per lacerare la realtà e precipitare il mondo in una forra di sangue e dolore.<br>
Sapeva che Corso Donati bramava la guerra. E con lui tutta Firenze. Arezzo si era fatta troppo spavalda. Arezzo, prostituta dell'imperatore, ghibellina, aveva provocato Firenze in ogni modo. I guelfi avevano atteso solo una scusa, uno sciocco capriccio per scendere in campo e annichilire i nemici di sempre. Sapeva che, mentre contemplava quel cielo ormai di stagno, i senesi erano sul punto di ripiegare dopo aver assediato Arezzo. Insieme ai fiorentini avevano perfino organizzato un palio sotto le mura della città, così da farsi beffe del nemico.<br>
Siena la superba, pensò. Siena che credeva di poter mettere alla catena i lupi dell'imperatore.
 
==Citazioni presenti in alcune opere==
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*Matteo Strukul, ''Le sette dinastie. La lotta per il potere nel grande romanzo dell'Italia rinascimentale'', Newton Compton Editori, 2019. ISBN 978-88-22733832
*Matteo Strukul, ''La corona del potere. La saga delle sette dinastie'', Newton Compton Editori, 2020. ISBN 978-88-227-4208-7
*Matteo Strukul, ''Dante enigma'', Newton Compton Editori, 2021. ISBN 978-88-227-5028-0
 
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