Aldo Palazzeschi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni su Aldo Palazzeschi: Esistono entrambe le versioni, ho inserito due fonti consultabili nella voce biografica A. Gramsci.
ortografia
Riga 98:
===Citazioni===
*Quando agli uomini si è tolta la fede e s'è insegnato a odiare il lavoro e considerarlo un peso intollerabile, una pena della quale turpi sfruttatori godono illecitamente il frutto spensieratamente, non possono che andare in piazza a gridare il vuoto interiore che li divora, fino a dar loro aspetto di dannati. L'uomo ridotto a un transito di cibo, quando il cibo sia divenuto scarso o di cattiva qualità non ha davanti a sé che la disperazione. […] Essi vogliono giustizia, e ne hanno pieno diritto, ma sono gli altri che devono muoversi e andar incontro a loro, sono gli altri che devono comprendere questo senso umano di giustizia.
*In quello spirito che non gli faceva sentire la fatica di salire. Quella scala non gli era sembrata mai così leggera, nemmeno quando la saliva da giovane. La ''Santa Chiesa Cattolica''... La chiesa era lassù, la porta era aperta e lo chiamava col suono delle campane che riempivano l'aria a sfiorargli la fronte. ''La [[comunione dei Santi]]''. Questo popolo celeste i cui atti e gesti rimangono quale tramite per arrivare fino ad essi [...]. Aveva salito i 124 scalini senza fermarsi, senza voltarsi. Ma giunto sul Sagrato, prima di entrare nella porta si volse. Il sole irradiava cielo e terra producendo scintillio di diamanti tra il verde degli alberi. La città palpitava nella luce frizzante: palpitava nei suoi ruderi millenari che danno al pensiero il senso di vertigine come gli abissi. Girò intorno lo sguardo, l'ultimo sguardo nel mondo, un passo dentro quella porta e Checco non sarebbe stato più. [...] Le cupole di Roma inondate del sole apparivano d'oro. Da quella di San Pietro, più lontana, a quella del Gesù che aveva difrontedi fronte, e le altre dalle quali si sentiva circondato: Sant'Andrea della Valle, Sant'Agnese, San Carlo ai Catinari e San Carlo al Corso, Santa Maria in Vallicella, Santa Maria della Pace [...] Da ognuna le campane elevavano un grido di speranza.
*La [[scienza]] nelle sue stupefacenti conquiste, il pensiero nelle sue vie che sembrano infinite, non hanno fatto che limitare, porre confini e barriere alla ricerca di una realtà che non esiste, giacché tutto è reale e tutto è irreale. (2005, p. 628)
*Posto di fronte al [[dogma|Dogma]] il cattolico del nostro tempo non si abbandona né reagisce, rimane in stato neutrale e lo accoglie come una notizia fra le altre, quasi si trattasse di una formalità. [...] Per cui l'ascensione della Madonna anziché esaltare e quasi sconvolgere come una fiamma scaturita dalle anime, viene accolta come una notizia di pura amministrazione. Eppure i nostri artisti nemmeno pensarono a chiedersi il perché di un fatto dal quale si sentivano esaltati, rapiti solamente, il dubbio non attraversò il loro pensiero mentre vedevano Maria salire al cielo in carni e veste, andate nella Chiesa dei Frari e [[Tiziano]] v'informerà, come l'avrebbe potuta riprodurre se ogni sua facoltà non viveva nella purezza, nella realtà di quell'immagine? E con lui cento e mille altri [...] la videro veramente ascendere, era per tutti una realtà il fatto soprannaturale, altrimenti voi oggi non lo vedreste su quelle tavole, su quelle tele; per quegli uomini dalla grande fantasia il Dogma esisteva già, era esistito sempre. [...] Coi vostri bimotori e trimotori, quadrimotori e fortezze volanti non avete fatto che scendere, siete perduti nei regni della mediocrità. Né crediate quelle altezze di poterle ritrovare con le macchine, il vostro gigantesco travaglio è fatto per scendere e vi farà scendere sempre di più. (2005, pp. 628-629)