Roberto Vecchioni: differenze tra le versioni

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*Alla scuola chiederei innanzi tutto di insegnare che cosa è bello, di divulgare l'armonia, di spiegare il senso dei valori.
*{{NDR|Si va a scuola}} Per diventare una persona.
 
{{Intestazione|''La canzone del Teatro Canzone''}}
*Il [[Giorgio Gaber|Gaber]] della fine degli [[Anni 1970|anni Settanta]] sa due cose essenziali. Uno: la vita artistica non va buttata via. Due: la [[canzone]] non è solo qualcosa che si canta in tre minuti. Deve entrare in un discorso, in un dialogo che dal vivo prende ancora di più. Gaber ha capito che la canzone non è soltanto un oggetto da vendere, e siccome fa entrare nelle case delle persone andrebbe vissuta insieme a queste persone. In un posto adeguato. E da questi presupposti nasce il portare la canzone a [[teatro]], la sua scoperta più grande. [...] Giorgio dà un'importanza fulminante alle parole e ai concetti che con esse esprime. La musica, pur se azzeccata, arriva quasi solo a vestirle. Quanto conta è la parola, che diviene magica nel momento in cui millecinquecento persone sono unite in un teatro ad ascoltarla.
*Per Gaber "la realtà è più avanti". Parte dalle contraddizioni, dalle contraddizioni interne che nessuno, o quasi, di solito sottolinea. La sua testimonianza si fa dunque prima autocritica, e poi critica della società. Si fa denuncia molto più vasta, e infatti Gaber potrà protrarla anche negli [[Anni 1980|anni Ottanta]] e [[Anni 1990|Novanta]]. Del resto l'idea - fondamentale anche oggi - che noi "crediamo" di essere liberi mentre invece siamo "polli di allevamento", non poteva venire dalla canzone politica alla Guccini né dalla rabbia di un [[Vasco Rossi|Vasco]]. Poteva venire solo a un intellettuale della canzone come Giorgio. La seconda colonna portante dell'intellettualismo della canzone italiana. L'altra è [[Fabrizio De André]], che però faceva un discorso più astratto. Gaber invece era specializzato sulla realtà, nei confronti della quale è stato feroce, ma mai [[Nichilismo|nichilista]].
*La vera canzone d'autore è una sintesi dell'esistenza, detta in maniera tutto sommato semplice. Perché sebbene alcune canzoni sembrino contorte e difficili, bastano sempre due letture per comprenderle. Inoltre, la vera canzone d'autore non vuole propagare verità assolute, però percorsi, quelli sì.
*Gaber era semplice e chiaro, non gridava verità ma proponeva strade. Segnalando anche l'importanza del dolore, la necessità nella vita di superare prove difficili. Tutte cose che danno i [[Romanzo|romanzi]], e però in maniera più diretta oggi ci arrivano proprio dalle canzoni d'autore. La forma più rapida per entrare nel contemporaneo. Che poi è sempre stato lo scopo di Giorgio Gaber: cantare l'illogica allegria del vivere la realtà.
 
==Citazioni tratte da canzoni==
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==Bibliografia==
*Roberto Vecchioni, ''Il libraio di Selinunte'', Einaudi, Torino, 2004. ISBN 88-06-16739-1
*Roberto Vecchioni, ''La canzone del Teatro Canzone''. Appunti sulla specificità di un linguaggio''; in ''Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti'', a cura di Andrea Pedrinelli, Kowalski, Milano, 2008, pp. 207-210. ISBN 978-88-7496-754-4
 
*Roberto Vecchioni, ''Scacco a Dio'', Einaudi, Torino, 2009. ISBN 978-88-06-19849-7