Zbigniew Herbert: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Zbigniew Herbert==
*Al mattino la roccia calcarea di [[Paestum]] è grigia, a mezzogiorno color miele, al tramonto fiammante. La tocco e sento il calore del corpo umano. Verdi lucertole vi passano correndo come un brivido.<ref>Da ''U Dorów'' ''(Presso i Dori)'', in ''Barbarzyńca w ogrodzie (Un barbaro nel giardino)'', Czytelnik, Varsavia, 2004, p. 34. Citato in Eleonora Battistini, ''[https://core.ac.uk/download/pdf/79619722.pdf Mito e cultura classica nell'opera di Zbigniew Herbert]'', traduzione di Eleonora Battistini, p. 43, ''core.ac.uk''.</ref>
*Ho sempre desiderato di non smettere mai di credere che le grandi opere dell'anima siano più obiettive di noi. Saranno esse a giudicarci. Qualcuno ha detto bene che non siamo solo noi a leggere [[Omero]], guardare gli affreschi di [[Giotto]], ascoltare [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], ma che anche Omero, Giotto e Mozart ci osservano, ascoltano e constatano la nostra inconsistenza e stupidità. I poveri [[utopia|utopisti]], debuttanti in storia, incendiari di musei, rottamatori del passato, sono simili a quei folli che distruggono le [[opera d'arte|opere d'arte]] cui non perdonano la calma, la dignità e quella loro fresca capacità di irradiare.<ref>Da ''Duszyczka'', in ''Labirynt nad morzem'' ''(Un labirinto sul mare)'', Zeszyty Literackie, Varsavia, 2000, p. 91. Citato in ''Mito e cultura classica nell'opera di Zbigniew Herbert'', traduzione di Eleonora Battistini, p. 95, ''core.ac.uk''.</ref>
 
==Note==