Gilberto Corbellini: differenze tra le versioni

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*Quella svedese è stata una gestione razionale e non impulsiva, come quella italiana. Le prove che avevano a disposizione dicevano che era molto più saggio andare in quella direzione, rischiando di pagare con un certo numero morti, che sono stati più di quelli che si aspettavano e lo hanno riconosciuto. Sono anche intellettualmente più onesti dei nostri politici ed esperti. Hanno valutato che i danni sarebbero stati maggiori a trovarsi nella condizione di avere un lockdown dopo l’altro e strozzarsi davanti a un virus che peraltro ancora non si capisce quale letalità abbia davvero.
*Le politiche adottate sono state diverse nei diversi Paesi. Qualcuno l’ha voluto ignorare come Bolsonaro, in altri si è adottata la strategia della convivenza come gli svedesi, la Germania ne ha usate altre, l’Italia altre ancora, Cina e Singapore altre ancora. Vedremo come nei prossimi mesi le diverse risposte sociali daranno vita a dinamiche diverse non solo per quanto riguarda la ripresa economica, ma anche l’orientamento politico nei diversi paesi.
 
{{Int|Da [https://www.scienzainrete.it/articolo/le-difese-cognitive-contro-pseudoscienza-di-covid-19/gilberto-corbellini/2020-07-25 ''Le difese cognitive contro la pseudoscienza di Covid-19'']|''Scienzainrete.it'', 25 luglio 2020}}
*La [[pandemia di Covid-19]] rappresenta sotto diversi punti di vista una sorta di esperimento naturale. Si tratta di una crisi sanitaria che colpisce tutti i paesi e le comunità e che viene gestita dai governi e dalle persone sulla base di visioni culturali e forme di organizzazione politico-istituzionali diverse, grosso modo identica per cause ed effetti immediati, per cui si possono studiare empiricamente dinamiche sociali, politiche, psicologiche ed economiche indotte dalla situazione inattesa e anomala, che sarebbe impossibile creare artificialmente.
*Si è visto che nel caso di Covid-19 non si manifesta la disgiunzione tra ruolo dell'ideologia e sofisticazione cognitiva, come avviene per il riscaldamento globale. Il riscaldamento globale è una delle poche questioni scientifiche dove quello che uno pensa è prevedibile più sulla base della sua ideologia politica (negli Stati Uniti) che del suo livello di sofisticazione cognitiva. Si tratta anche dell’unico tema in cui la sofisticazione cognitiva è effettivamente e costantemente associata a una maggiore polarizzazione politica, cioè più le persone capiscono di scienza più radicalmente si schierano colorando la loro posizione in termini politico-ideologici. Le percezioni sbagliate su Covid-19 sono più strettamente collegate al grado di capacità cognitive, cioè alla mancanza di sofisticazione scientifica, come nel caso della falsa convinzione che i vaccini causino l'autismo o che gli alimenti geneticamente modificati siano dannosi per la salute (ma forse questo non vale in Europa).
*La disinformazione è una minaccia per la salute in generale, e nel caso della pandemia lo è ancora di più. Le persone disinformate possono non praticare il distanziamento fisico e assumere sostanza tossiche perché consigliate male. Tuttavia, correggere efficacemente la disinformazione dopo che le persone vi hanno creduto non è così intuitivo. Studi che risalgono anche a una ventina di anni fa dimostrano che la disinformazione continua a influenzare le persone, anche dopo che è stata ritrattata da parte di chi l’ha messa in circolazione. Qualche risultato utile si ottiene se le persone vengono avvisate che devono controllare quello che viene loro raccontato, confrontandolo con i fatti.
 
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