Giovanni Spadolini: differenze tra le versioni

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*La Riforma, attraverso Calvino, aveva gettato le basi del [[capitalismo]], legittimando l'iniziativa individuale tesa a qualunque scopo, santificando lo sforzo e l'ardimento del singolo anche se mirava a un fine di grandezza e di dominio, consacrando nel guadagno e nel successo il segno della predestinazione e dell'elezione divina.<br>Negando lo Stato moderno e il capitalismo, il Papato nega il principio stesso della « lotta », che li reggeva entrambi. Il nuovo ordine sociale, concepito dal socialismo cattolico, risolve la lotta, dissolve lo Stato in sé. È la sfida al protestantesimo. La Chiesa, che si è sempre opposta alla concezione faustiana della vita, alla riduzione dell'esistenza sotto la categoria della guerra, all'idea del progresso e del divenire, al principio della concorrenza, della selezione, della lotta di classe, all'azione come misura del mondo, la Chiesa mira a raggiungere la sua più grande vittoria, lanciando e imponendo una volta di più la sua parola di pace, di amore, di fratellanza, di carità. (I, III; p. 59)
*Sul piano storico, cos'è infatti il [[comunismo]] se non l'ultimo erede della Riforma, del romanticismo e della filosofia classica tedesca? Per definizione, esso è il nemico giurato della Chiesa. Il suo fondamento è lo Stato; il suo principio la rivoluzione; il suo metodo la lotta; il suo ideale l'immanenza; il suo fine la giustizia. (I, III; p. 64)
*Agli occhi degli stessi [[illuminismo|illuministi]], non sfuggiva che la rivolta all'autorità, base della loro polemica, poteva sottrarsi alle tentazioni dell'anarchismo solo ripiegando sulla contemplazione di un modello assoluto di giustizia che inquadrasse la vita degli uomini, dandole un senso e una giustificazione.<br>È la fede illimitata nella ''legge'', nell'eguaglianza di tutti davanti alla legge, che sola legittima la funzione dello Stato e lo eleva dal piano politico a quello morale, rendendolo a buon diritto « partecipe del celeste ». La « volontà generale », l'idea-forza che deve giustificare la fonte del potere, verrà a coincidere con una legge di natura, diverrà l'espressione stessa di una fatalità naturale. Nasce così la « mistica della [[democrazia]] », che trova nel ''Contratto sociale'' il suo punto d'origine e nel suffragio universale la sua conclusione storica. Legge e libertà si identificano: l'assolutismo non ha più ragione di esistere. (II, I; p. 78)
*La critica religiosa nega il mistero; la critica storica annienta la leggenda; la critica letteraria dissolve la creazione: è l'epoca in cui il [[laicismo]] reagisce alle tradizioni e alle convenzioni antiche in nome della « ragione tutta spiegata ». Si ricerca la salvezza nell'erudizione, che demolisce le profezie ed i fantasmi. Le esigenze della fede vengon risolte nella sete di sapere: la problematicità della vita permette di vincere l'unità della religione. Al dogma, all'unità consacrata nel dogma si risponde con la fede nell'antinomia, con la coscienza della molteplicità, col tormento delle contraddizioni che sono alla base dello spirito umano e si compongono solo sul piano della [[storia]]. (II, II; p. 91)
*La causa dell'autorità è santa per la Chiesa, in quanto nell'autorità vive un raggio di Dio. (II, III; p. 102)