La classe operaia va in paradiso: differenze tra le versioni
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→Dialoghi: parte dialettata corretta |
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*'''Medico''': Come va col dito?<br>'''Lulù''': Non c'è più il dito.<br>'''Medico''': Si sente [[Amputazione|menomato]]?<br>'''Lulù''': Cosa vuole che sia per me dito più, dito meno?<br>'''Medico''': Rifletta bene. A che cosa le fa pensare questo dito?<br>'''Lulù''': A ''l'üsel''. {{NDR|il medico fa il gesto di un volatile che sbatte le ali}} No, all'uccello!<br>'''Medico''': Lei allude al membro virile?<br>'''Lulù''': Proprio a quello.<br>'''Medico''': Se vogliamo essere conseguenti lei, dunque, senza quel dito è come se fosse castrato.
*'''Lulù''': Adesso vado su io a parlare... io non so come chiamarvi... signori lavoratori, operai, compagni, signori compagni, cioè io non lo so...<br>'''Bassi''': Ma piantala, vieni qua, vieni a parlare al microfono.<br>'''Sindacalista''': Su, vieni, vieni al microfono!<br>'''Bassi''': Vieni qua!<br>'''Lulù''': Ma guarda vado un momento su, guarda... lo studente... lo studente lì, fuori, ha detto, che noi entriamo qui dentro di giorno, quando è... è buio, e usciamo di sera quando è buio. Ma che vita è la nostra! Questo pro forma. Allora io dico... già che ci siamo... perché non lo raddoppiamo questo cottimo, eh? Così lavoriamo anche la domenica, magari veniamo qui dentro anche di notte, anzi magari portiamo dentro anche i bambini, le donne. I bambini li sbattiamo sotto a lavorare, le donne ci sbattono a noi un panino in bocca e noi via che andiamo avanti senza staccare, avanti, avanti, avanti... avanti per queste quattro lire vigliacche fino alla morte! {{NDR|gli operai applaudono}} E così da quest'inferno, sempre senza staccare, facciamo direttamente quell'altro inferno che
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