Inizio: differenze tra le versioni

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*È proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia. ([[Daniel Pennac]])
*Il presente viene sempre dopo l'avvenire. L'avvenire è l'origine della storia. Storico è l'avvenire, quel che viene posto nella volontà, nell'attesa [...] L'Inizio è ancora. Non è alle nostre spalle, come un evento da lungo tempo passato, ma ci sta di fronte, davanti a noi. L'inizio, in quanto è ciò che vi è di più grande, precede tutto ciò che è sul punto di accadere e così è già passato oltre di noi, al di sopra di noi. ([[Martin Heidegger]])
**L'<ins>[[Inizio e fine|inizio]]</ins> autentico, in quanto salto, è sempre un salto in avanti in cui è già oltrepassato tutto ciò che verrà, anche se lo è in modo velato. L'inizio include già, nascosta, la fine. L'inizio autentico non ha però il genere di «inizialità» propria del primitivo. Il primitivo, essendo privo del carattere anticipativo del salto donante e fondante, è sempre mancante di avvenire. Esso non può lasciar derivare nulla dal suo seno, poiché non racchiude in sé null'altro che ciò di cui è prigioniero. ([[Martin Heidegger]])
*L'inizio è là dove si arriva. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*L'inizio è la forma della vita [[cristianesimo|cristiana]]. Essere cristiano è un'eterna promessa, che non è mai del tutto attuata sulla terra, è un tendere, cercare, lottare, bussare e anelare a qualcosa che si apre sempre senza essere mai del tutto aperto, che è perennemente in germe. ([[Adrienne von Speyr]])