Genesi: differenze tra le versioni

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*Il [[serpente]] era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere [[nudità|nudi]]; intrecciarono foglie di [[fico]] e se ne fecero cinture. (3, 1 – 7)
*Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". (3, 8 – 12)
*Alla donna {{NDR|Dio}} disse: "''Moltiplicherò | i tuoi dolori e le tue gravidanze, | con dolore partorirai figli. | Verso tuo [[marito]] sarà il tuo istinto, | ma egli ti dominerà''". All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, ''maledetto sia il [[Terra|suolo]] per causa tua! | Con dolore ne trarrai il cibo | per tutti i giorni della tua vita. || Spine e cardi produrrà per te | e mangerai l'erba campestre. || Con il [[sudore]] del tuo volto mangerai il pane; | finché tornerai alla terra, | perché da essa sei stato tratto: | [[polvere]] tu sei e in polvere tornerai!''". (3, 16 – 19)
*L'uomo chiamò la moglie [[Eva]], perché essa fu la madre di tutti i viventi. (3, 20)
*Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i [[cherubino|cherubini]] e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. (3, 22 – 24)
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*Allora Noè edificò un [[altare]] al Signore; prese ogni sorta di animali mondi e di uccelli mondi e offrì olocausti sull'altare. (8, 20)
*''Chi sparge il [[sangue]] dell'uomo | dall'uomo il suo sangue sarà sparso, | perché ad immagine di Dio | Egli ha fatto l'uomo.'' (9, 6)
*Dio disse: "''Questo è il segno dell'alleanza, | che io pongo | tra me e voi | e tra ogni essere vivente | che è con voi | per le generazioni eterne. || Il mio [[arcobaleno|arco]] pongo sulle nubi | ed esso sarà il segno dell'alleanza | tra me e la terra. || Quando radunerò | le nubi sulla terra | e apparirà l'arco sulle nubi, || ricorderò la mia alleanza | che è tra me e voi | e tra ogni essere che vive in ogni carne | e noi ci saranno più le acque | per il diluvio, per distruggere ogni carne. || L'arco sarà sulle nubi | e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna | tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne | che è sulla terra''". (9, 12 – 16)
*I figli di Noè che uscirono dall'arca furono [[Sem (Bibbia)|Sem]], [[Cam (Bibbia)|Cam]] e [[Jafet|Iafet]]; Cam è il padre di [[Canaan (personaggio biblico)|Cànaan]]. Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra. Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. Cam, padre di Cànaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori. Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto. Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; allora disse: "''Sia maledetto Cànaan! | Schiavo degli schiavi | sarà per i suoi fratelli!''". Disse poi: "''Benedetto il Signore, Dio di Sem, | Cànaan sia suo schiavo! || Dio dilati Iafet | e questi dimori nelle tende di Sem, | Cànaan sia suo schiavo!''". (9, 18 – 27)
*Ora Etiopia generò [[Nimrod]]: costui cominciò a essere potente sulla terra. Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: "Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore". L'inizio del suo regno fu [[Babilonia|Babele]], Uruch, Accad e Calne, nel paese di Sennaar. Da quella terra si portò ad Assur e costruì [[Ninive]], Recobot-Ir e Càlach e Resen tra Ninive e Càlach; quella è la grande città. (10, 8 – 9)
*Anche a [[Sem (Bibbia)|Sem]], padre di tutti i figli di [[Eber]], fratello maggiore di [[Jafet]], nacque una discendenza. [...] A Eber nacquero due figli: uno si chiamò [[Peleg]], perché ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamò [[Ioctan|Joktan]]. Joktan generò Almodad, Selef, Ascarmavet, Jerach, Adòcam, Uzal, Dikla, Obal, Abimaèl, Saba, Ofir, Avìla e Ibab. Tutti questi furono i figli di Joktan; la loro sede era sulle montagne dell'oriente, da Mesa in direzione di Sefar. (10, 21 – 30)
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*[[Terach]] aveva settant'anni quando generò [[Abramo|Abram]], Nacor e [[Aran]]. [...] Aran generò [[Lot]]. Aran poi morì alla presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in [[Ur]] dei Caldei. Abram e Nacor si presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava [[Sara (Bibbia)|Sarai]] e la moglie di Nacor Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. Sarai era sterile e non aveva figli. Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di [[Cananea|Cànaan]]. Arrivarono fino a [[Carre (città)|Carran]] e vi si stabilirono. L'età della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì in Carran. (11, 26 – 32)
*Il Signore disse ad [[Abramo|Abram]]: "''Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria | e dalla casa di tuo padre, | verso il paese che io ti indicherò. | Farò di te un grande popolo | e ti benedirò, | renderò grande il tuo nome | e diventerai una [[benedizione]]. | Benedirò coloro che ti benediranno | e coloro che ti malediranno maledirò | e in te si diranno benedette | tutte le famiglie della terra''". (12, 1 – 3)
*Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di [[Chedorlaomer]] re dell'[[Elam]] e di Tideal re di Goim, costoro mossero guerra contro [[Bera (Bibbia)|Bera]] re di [[Sodoma|Sòdoma]], Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè [[Zoar (Bibbia)|Zoar]]. Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati. Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim e gli Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto. (14, 1 – 6)
*Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma {{NDR|[[Bera (Bibbia)|Bera]]}} gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. Intanto [[Melchisedec|Melchisedek]], re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: "''Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, | creatore del cielo e della terra, | e benedetto sia il Dio altissimo, | che ti ha messo in mano i tuoi nemici''". Abram gli diede la decima di tutto. Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: "Dammi le persone; i beni prendili per te". Ma Abram disse al re di Sòdoma: "Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: né un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram". (14, 17 – 23)
*''Non ti chiamerai più Abram | ma ti chiamerai Abraham | perché padre di una moltitudine | di popoli ti renderò.'' (17, 5)
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*Egli {{NDR|[[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]]}} alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e disse: "È questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato?" e aggiunse: "Dio ti conceda grazia, figlio mio!". Giuseppe uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse. [...] Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella di tutti gli altri. (43, 29 – 34)
*Allora Giuseppe disse ai fratelli: "Avvicinatevi a me!". Si avvicinarono e disse loro: "Io sono Giuseppe, il vostro fratello, che voi avete venduto per l'Egitto. Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita. Perché già da due anni vi è la carestia nel paese e ancora per cinque anni non vi sarà né aratura né mietitura. Dio mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nel paese e per salvare in voi la vita di molta gente". (45, 4 – 7)
*''[[Ruben]], tu sei il mio primogenito, | il mio vigore e la primizia della mia virilità, | esuberante in fierezza ed esuberante in forza! || Bollente come l'acqua, tu non avrai preminenza, | perché hai invaso il talamo di tuo padre | e hai violato il mio giaciglio su cui eri salito.'' (49, 3 – 4)
*''[[Simeone]] e [[Levi (patriarca)|Levi]] sono fratelli, | strumenti di violenza sono i loro coltelli. || Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia, | al loro convegno non si unisca il mio cuore. | Perché con ira hanno ucciso gli uomini | e con passione hanno storpiato i tori. || Maledetta la loro ira, perché violenta, | e la loro collera, perché crudele! || Io li dividerò in Giacobbe | e li disperderò in Israele.'' (49, 5 – 7)
*''[[Giuda (patriarca)|Giuda]], te loderanno i tuoi fratelli; | la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici; | davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. || Un giovane leone è Giuda: | dalla preda, figlio mio, sei tornato; | si è sdraiato, si è accovacciato come un leone | e come una leonessa; chi oserà farlo alzare? || Non sarà tolto lo scettro da Giuda | né il bastone del comando tra i suoi piedi, | finché verrà colui al quale esso appartiene | e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli.'' (49, 8 – 10)
*''Sia [[Dan (patriarca)|Dan]] un serpente sulla strada, | una [[vipera cornuta]] sul sentiero, | che morde i garretti del cavallo | e il cavaliere cade all'indietro.'' (49, 17)
*''[[Gad]], assalito da un'orda, | ne attacca la retroguardia.'' (49, 19)