Ernesto Buonaiuti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ernesto Buonaiuti==
*[[Giansenio]] era fatto per completare e mitigare le unilateralità e le malaccortezze pratiche del suo troppo ardente temperamento. Uomo di studio e di riflessione, scrittore forbito ed efficace, pur attraverso le ridondanze della sua squisita formazione letteraria, il teologo fiammingo poteva portare al programma della rinascita cristiana l'appannaggio di una scrupolosa erudizione patristica.<ref>Da ''[https://archive.org/details/buonaiutigiansenio/mode/1up Giansenio]'', Edizioni Athena, Milano, 1928, p. 20.</ref>
*Il carattere distintivo del modernismo fu la stessa indeterminatezza del suo programma. Esso non investì un punto particolare della disciplina ufficiale.<ref>Da ''Storia del cristianesimo'', III, p. 618</ref>
*Il [[Cristianesimo]] è l'unica democrazia possibile; perché in nessun'altra forma di vita religiosa, come in nessun'altra visione filosofica della vita, l'aggregato umano, il senso della solidarietà universale, la coscienza dell'unica famiglia del mondo hanno, come nel Cristianesimo, altrettanto rilievo e altrettanto inconsumabile peso.<ref>Da una lettera; citato in Giulio Andreotti, ''I quattro del Gesù'', Rizzoli, 1999, p. 24</ref>
*Le vecchie edizioni all'''Augustinus'' danno il profilo scarno ed aristocratico di [[Giansenio]]: fronte ampia e prominente, occhiaie profonde, naso aquilino, gote infossate, labbra serrate, danno l'impressione di una squisitissima sensibilità e di un diuturno tirocinio di auto-disciplina. Questo figlio di contadini, alla cui intelligenza precocissima erano state di così aspro impedimento le condizioni familiari da costringerlo a interrompere una volta gli studi per andare a procacciarsi da vivere in una officina da falegname, aveva bene sperimentato le amare e stupefacenti ingiustizie di cui s'intesse la vita.<ref>Da ''[https://archive.org/details/buonaiutigiansenio/mode/1up Giansenio]'', Edizioni Athena, Milano, 1928, pp. 17-18.</ref>
*[...], lo [[spiritualismo]] è l'unica visione razionale del mondo che dia ragione dei fatti centrali della vita individuale ed associata. Ogni sistema che non sia una pseudofilosofica impugnazione delle leggi disciplinanti il pensiero, si può ricondurre, dialetticamente, allo spiritualismo.<ref>Da ''[https://archive.org/details/buonaiutiapologiadellospiritualismo/mode/1up/ Apologia dello spiritualismo]'', A. F. Formiggini, Roma, 1926, pp. 12-13.</ref>
*[...] si può legittimamente asserire, quasi assiomaticamente, che anche i sistemi antispiritualistici sono indotti, loro malgrado, in virtù dei loro stessi presupposti e a norma dei loro procedimenti, a prestar implicito omaggio allo spiritualismo e a recare involontario contributo e spontaneo sostegno alla sua validità. Lo spirito è la verità ed il bene. E come il vero ed il buono, esso è, sotto la stretta di una esigenza insopprimibile, riconosciuto ed ammesso anche da coloro che lo negano.<ref>Da ''Apologia dello spiritualismo'', A. F. Formiggini, Roma, 1926, p. 56.</ref>