David Quammen: differenze tra le versioni

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*Un leone che incede per la foresta senza che nessuno lo veda è pur sempre regale? Le orme dicono di sì. (p. 30)
*Il leone indiano esce dagli schemi mentali, e non solo perché abita un resto minuscolo di paesaggio verdeggiante in un subcontinente generalmente arso e polverulento. Parlate di «leone indiano» a un occidentale medio, e penserà che si tratti di «''tigre'' indiana». No, no, bisogna sottolineare, il ''leone'': laggiù sopravvivono anche dei leoni. Nell'India stessa. ''Panthera leo persica'' è un'oscura creatura mal nota, eclissata da ''Panthera tigris tigris''. La teologia indù onora ancor oggi il leone quale cavalcatura della dea [[Durgā]] in uno dei suoi ''avatāra'', ed effigi dipinte di leoni stanno di guardia in cima a molti sacrari. Narasiṃha, l'uomo-dio con testa leonina, era un'incarnazione di Viṣṇu, che intendeva punire sanguinosamente Hiraṇyakaśipu, il re dei demoni. Per qualche tempo il leone fu considerato l'animale nazionale dell'India. Non più: le tigri, più ampiamente diffuse, più «asiatiche» nella loro essenza, e anch'esse gravemente a rischio (benché meno del leone indiano), godono di maggior prestigio. Le tigri sono le vere star. (p. 50)
*{{NDR|Sul [[leopardo]]}} Le dimensioni più piccole, il minor bisogno di cibo, la capacità di arrampicarsi sugli alberi e di nascondere le carcasse su in alto, l'adattabilità al clima arido, la tolleranza a condizioni ambientali etremeestreme e alla presenza umana: tutte queste caratteristiche rendono il leopardo compatibile, e non direttamente in competizione, con i due felini maggiori. Furtivo e intraprendente, il leopardo tollera la prossimità dell'uomo molto meglio dei leoni e delle tigri, e tenta la fortuna anche in luoghi densamente abitati, come domostrano i leopardi che si avventurano fuori del Sanjay Gandhi National Park per predare cani randagi negli slum di Bombay. (pp. 71-72)
*È un tema ricorrente: leoni e tigri sono grandi e terribili, ma i leopardi sono furtivi. (p. 73)
*I predatori più grandi sono poco diffusi sulla Terra perché l'energia, nelle forme in cui essi possono fruirne, è limitata e ampiamente dispersa. Questi predatori devono percorrere lunghi tragitti. Non possono permettersi di vivere in comunità. Hanno bisogno di cacciare gareggiando strenumanete tra loro. Devono essere audaci, prudenti, furtivi, opportunisti, e avere fortuna. I loro pasti sono pochi, separati da lunghi intervalli. (p. 94)