Elvio Fachinelli: differenze tra le versioni

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da Mario Mieli, ''Elementi di critica omosessuale''
 
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'''Elvio Fachinelli''' (1928 – 1989), psicoanalista italiano.
 
*C'è sostanzialmente, da parte del maschio eterosessuale, la paura di perdere, nel contatto con l'[[omosessualitaomosessualità|omosessuale]], la propria virilità, intesa qui molto profondamente come identità personale. Di fronte all'omosessuale, è come se ciascuno sentisse messa in discussione la sua posizione stessa di maschio e ciò che lo differenzia come individuo; come se questa posizione si rivelasse improvvisamente precaria, o incerta, più di quanto succede di solito. Di qui le reazioni di rifiuto e disprezzo; di qui i varie ben noti comportamenti di ipervirilità aggressiva, i quali si accompagnano spesso, oscuramente, a una sollecitazione fatta all'omosessuale ''perché si comporti da femmina''. Se l'omosessuale cade nella trappola (e ci cade facilmente; o volentieri) l'eterosessuale può colpirlo più agevolmente e nello stesso modo si rassicura su se stesso. Si potrebbe quindi dire che l'omosessuale risveglia, come maschio che apparentemente ha subito la castrazione, la paura di castrazione di ciascuno; in più, in quanto maschio (che alla fine è) e femmina insieme, è spesso vissuto dall'eterosessuale come dotato di una paradossale capacità castrante e sdifferenziante. (da ''Travestiti'', in ''L'Erba Voglio'', n. 11, maggio-giugno 1973, p. 38; citato in Mieli 2002)
 
==Bibliografia==