Ibn al-Awwam: differenze tra le versioni

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*Si prenda un ratl [libbra] di senape buona e venti rub' [quartari] di succo d'uva dolce; si faccia in polvere la senape, la si crivelli e la si mescoli con quantità sufficiente di miele. S'abbia poi un vaso di terracotta nuovo, che da circa due giorni sia stato ripieno d'acqua dolce e, vuotata poi quella, sia stato lasciato all'aria aperta per un giorno. Si unga il vaso al di dentro con quell'impasto di senape e miele, stendendolo molto pari e si lasci cosi per un giorno. Poi si prenda del succo d'uva dolce assai; si chiarifichi e si versi lieve lieve nella giara fino all'altezza di quello strato di mistura. Il mosto rimarrà dolce, senza cattivo sapore e senza vestigia né gusto di senape: anzi durerà lungo tempo, e diverrà sempre pili delicato e più dolce.<ref>Citato da Salvatore Tramontana, ''Il Regno di Sicilia'', EINAUDI, 2015, p. 212, ISBN 978-88-584-1781-2</ref>
== Note ==
<references />
 
==Altri progetti==
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