Roberto Beccantini: differenze tra le versioni

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*La doppietta scudetto-Coppa Campioni porta il Milan al livello dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] etichetta 1965, quella targata [[Helenio Herrera|Helenio]]. Le lacrime di Fabio Capello introducono l'apoteosi. Tre scudetti su tre e una Coppa su due: e gli davano del passista...<ref name="Milan"/>
*La [[Juventus Football Club|Juventus]] è una figlia di papà. Di papà Agnelli, di Edoardo e di tutta la generazione a venire. La Juve è stata la squadra di [[John Charles|Charles]], di [[Omar Sivori|Sivori]], [[Michel Platini|Platini]], [[Roberto Baggio|Baggio]], [[Zinédine Zidane|Zidane]]. Il [[Torino Football Club|Torino]] invece è stato figlio della madre di tutte le sciagure: [[Tragedia di Superga|Superga]]. Andrei al di là della solita divisione convenzionale di una Juventus aristocratica e di un Torino popolare. Direi che la Juve è la squadra che si è tolta tutti gli sfizi, mentre il Toro spesso è stato costretto a scendere a patti con il destino.<ref>Dall'intervista ''Il Toro, un figlio della sciagura'', ''Cattolica News'', 5 dicembre 2006.</ref>
*[[Heriberto Herrera]], alla Juventus, ci aveva provato con il «movimiento», ricavandone uno [[Campionato italiano di calcio|scudetto]] (1967) e una Coppa Italia (1965), troppo poco per lasciare tracce che non fossero riccioli d'archivio. Comandavano Inter e Milan, Helenio Herrera e [[Nereo Rocco]]. Il «movimiento», così inviso al genio logoro e selvaggio di [[Omar Sívori]], contemplava un'adesione globale alla manovra, assaggio del «totalitarismo» batavo. In assenza di tenori, ma quand'anche ce ne fossero stati, l'orchestra incarnava il fine ultimo, e non un dispotico vezzo. Heriberto, paraguagio di rigida lavagna, passò per pazzo. Viceversa, era in anticipo su convinzioni e convenzioni. Gli mancava la materia prima, non la materia grigia.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2013/luglio/11/Ternana_anni_Viciani_piccola_Ajax_ga_0_20130711_e9ca0fd4-e9ee-11e2-bf90-2986eb2d0853.shtml La Ternana anni 70 di Viciani, piccola Ajax de noantri]'', ''La Gazzetta dello Sport'', 11 luglio 2013.</ref>
*[[Gaetano Scirea|Scirea]] è sempre stato Scirea, in campo e fuori, mai espulso, eppure comandava le barricate, mai un gesto che non fosse normale, quasi noioso. Aveva quel naso a prua che gli indicava la rotta, si sganciava spesso [...], non snobbava i taccuini: semplicemente, non era così ruffiano, così «figliodi», da intortarli. La riservatezza, a volte, arma il [[coraggio]].<ref>Da ''[https://www.eurosport.it/calcio/raccontare-gaetano-scirea-ai-giovani-un-libero-signore-e-un-signor-libero_sto7757705/story.shtml Raccontare Gaetano Scirea ai giovani: un "libero" signore e un signor "libero"]'', ''Eurosport.it'', 25 maggio 2020.</ref>
*{{NDR|Nel 2020}} Il Mondiale delle [[Campionato mondiale di calcio 1990|notti magiche]] [...] lo ospitammo dall'8 giugno all'8 luglio del 1990 in un [[Italia|Paese]] che si inventò il terzo anello di [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] ed edificò stadi così mostruosi che sarebbero poi stati abbattuti (come il Delle Alpi di [[Torino]]) o trascurati (come il San Nicola di [[Bari]]). Un'orgia di cemento dai costi esorbitanti, con troppo incenso, troppe ombre e troppi morti sul lavoro. Meglio l'[[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]] di [[Azeglio Vicini]] dell'Italia di [[Franco Carraro]] e [[Luca Cordero di Montezemolo|Luca di Montezemolo]], nessun dubbio su questo.<ref>Da ''[https://www.eurosport.it/calcio/le-notti-magiche-meno-una-compiono-30-anni-un-mondiale-di-confine-non-solo-per-schillaci_sto7763641/story.shtml Le notti magiche (meno una) compiono 30 anni: un Mondiale di confine (non solo per Schillaci)]'', ''Eurosport.it'', 1º giugno 2020.</ref>