Philip Roth: differenze tra le versioni

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* A me Philip Roth non m'incanta, [...] I suoi personaggi, persino amanti ventennali e coniugi centenari, parlano come libri stampati, ecco, e nessuno sembra accorgersene, e Roth men che meno. Essi non si interrompono mai, non si fraintendono mai, e, udite!, parlano per rivelare di sé all'altro più che possono, non come noi comuni mortali che parliamo per nascondere più che possiamo a noi stessi per primi. ([[Aldo Busi]])
* Aveva già scritto alcuni libri ed era in un periodo di crisi quando cominciò a buttare giù pagine e pagine del ''Lamento di Portnoy''. Bastarono un paio di capitoli anticipati da riviste a far capire che stava per succedere qualcosa: nella letteratura americana e di tutto il mondo, nella famiglia di Roth, nella sua vita e nella sua carriera. ([[Francesco Piccolo]])
*Di fronte a questo grottesco processo al cadavere, questo sì di stampo medievale, mi permetto di concludere con un dato che ho avuto il privilegio di vivere in prima persona: ho conosciuto donne che hanno mantenuto un rapporto di affetto, solidarietà e stima nei confronti dello scrittore {{Ndr|Philip Roth}} dopo la fine della relazione, e sono testimone del fatto che cinque di esse hanno vegliato con sincero amore e profonda gratitudine sul suo letto di morte. ([[Antonio Monda]])
* Il mondo cambia, tutti cambiamo, ma quando si rileggono i libri di Roth si dà un nuovo significato al mondo, e alle persone che ci circondano. È difficile dire quale sia materialmente, nello specifico, la sua eredità letteraria. Ma la straordinaria universalità dei suoi libri è uno dei segreti della sua letteratura. ''Complotto contro l'America'', per esempio, due anni fa, prima di [[Donald Trump|Trump]], era un libro completamente diverso. Oggi invece rappresenta una vera, e inquietante, road map politica. È questa la sua più grande eredità: aver lasciato una letteratura universale. ([[Nathan Englander]])
* La grandezza di Philip Roth sta nella sua abilità a tessere attorno a una piccola, a volte miseranda fantasia di sesso, quasi una Madeleine dei sensi (una fellatio improvvisa, una carezza osée) il tessuto fitto di un’epoca, le trame della Storia. E’ questa commistione che ci ha spinto a continuare a leggerlo, dimenticando le sue piccole e grandi ingenuità, le sue fissazioni e le sue brutalità, la franchezza a tratti imbarazzante e le menzogne da cretese. E’ la sua scrittura: rapinosa e semplice, colta e quotidiana, spiritosa e sapiente, letteraria e diretta. Quella di uno dei grandi scrittori del secolo. Che  piaccia o non piaccia ai giudici di Stoccolma. ([[Irene Bignardi]])