Conoscenza: differenze tra le versioni

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*Il secondo criterio interno per stabilire la qualità sapienziale delle mie conoscenze consiste nel chiedersi se vi è ''proporzione tra le cose che so e quelle che dovrei sapere''.<br>Proporzione cioè tra ''scita'' e ''scienda'', tra le cose che so professionalmente e le cose che dovrei sapere come uomo. Questo è chiaramente un criterio contro la tabe dello specialismo in cui tizio sa tutto, come direbbe [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]], sugli intestini dei vermi intestinali, ma non sa nulla, né mai ha avuto l'interesse ad occuparsene, su quello che lo riguarda come uomo, su quei messaggi anzitutto religiosi che gli dicono che ha un [[destino]], che va inesorabilmente verso un certo posto chiamato morte, che ha una [[vita]] sola in cui è imbarcato e che deve giocare. ([[Emanuele Samek Lodovici]])
*Impara tutto. Vedrai che in seguito nulla sarà superfluo. La conoscenza ristretta non è gioiosa. ([[Ugo di San Vittore]])
*Imparate dal mio esempio, se non dalle mie parole, quanto sia pericoloso acquisire la conoscenza e quanto sia più felice l'uomo convinto che il suo paese sia tutto il mondo, di colui che aspira a un potere più grande di quanto la natura non conceda. ([[Victor Frankenstein]], ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo]]'')
*Impegnatevi nella ricerca del Sapere, dovreste per questo andare sino in [[Cina]]. ([[Maometto]])
*Io credo infatti che faccia parte del sapere il volersi rendere manifesto e non contentarsi di un'esistenza nascosta. Il sapere muto mi pare pericoloso, perché, ammutolendo sempre più, finisce per diventare un sapere segreto che poi deve vendicarsi della propria segretezza. ([[Elias Canetti]])