Blaise Pascal: differenze tra le versioni

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:Il Dio dei Cristiani è un Dio, il qual fa sentire all'anima, che egli è il suo unico bene, che ogni sua pace sta in lui, e che ella non troverà giubilo che in amarlo; e nello stesso fa sì, che essa aborrisca gli ostacoli che la trattengono, e che la impediscono di amarlo con tutte le sue forze. L'amor proprio, e l'appetito concupiscibile, che l'arrestano, le riescono insopportabili. Questo Dio le fa sentire, ch'ella ha quel capitale d'amor proprio, e ch'egli solo può guarirnela. Ecco sia il conoscere Dio da Cristiani.(cap. XX, p. 8)<ref name = "Badini_Pietro Agnelli" />
*La speranza dei [[cristiano (religione)|cristiani]] di possedere un bene infinito è permeata di gioia reale e di timore; difatti per essi non è come per coloro che s'aspettassero un regno di cui intanto non possiedono nulla, essendo dei sudditi; i cristiani invece sperano la santità, la liberazione dall'ingiustizia e ne posseggono qualcosa. (n. 540, 1994)
*Esso {{NDR|[[Gesù|Gesù Cristo]]}} è il vero Dio degli uomini, cioè dei miserabili e dei peccatori. Egli è il centro di tutto, e l'oggetto di tutto; e chi non lo conosce, non conosce nulla nell'ordine del Mondo, né in se stesso. Imperciocchè, non solamente noi non conosciamo Dio che per Gesù Cristo, ma noi non [[Conoscere sé stessi|conosciamo noi stessi]] che per Gesù Cristo. Senza Gesù Cristo, l'uomo ha da esser nel vizio, e nella miseria; con Gesù Cristo l'uomo è esente di vizio e di miseria. In Lui sta tutta la nostra felicità, la nostra virtù, la nostra vita, i nostri lumi, la nostra speranza; e fuori di Lui non v'è che vizio, miseria, tenebre, disperazione, e noi non veggiamo che oscurità, e confusione nella natura di Dio e nella nostra propria natura. (cap. XX: ''Non si conosce Dio con vantaggio, che per mezzo di Gesù Cristo''<ref name = "Badini_Pietro Agnelli">''Pensieri di Pascal sopra la religione ed alcuni altri soggetti colla vita del medesimo scritta dalla signora Perier. Traduzione dal francese di Carlo Francesco Badini. Aggiuntivi la lettera del sig. Abate Gauchat, contro la Critica del sig. Voltaire intorno ai suddetti Pensieri'', Volume terzo, Pietro Agnelli in Santa Margherita, Milano, 1818.</ref>)
*:Non soltanto conosciamo Dio unicamente per mezzo di [[Gesù|Gesù Cristo]], ma [[Conoscere sé stessi|conosciamo noi stessi]] unicamente per mezzo di Gesù Cristo. (n. 548, 1994)
*Esso {{NDR|Gesù Cristo}} è il vero Dio degli uomini, cioè dei miserabili e dei peccatori. Egli è il centro di tutto, e l'oggetto di tutto; e chi non lo conosce, non conosce nulla nell'ordine del Mondo, né in se stesso. Imperciocchè, non solamente noi non conosciamo Dio che per Gesù Cristo, ma noi non conosciamo noi stessi che per Gesù Cristo. Senza Gesù Cristo, l'uomo ha da esser nel vizio, e nella miseria; con Gesù Cristo l'uomo è esente di vizio e di miseria. In Lui sta tutta la nostra felicità, la nostra virtù, la nostra vita, i nostri lumi, la nostra speranza; e fuori di Lui non v'è che vizio, miseria, tenebre, disperazione, e noi non veggiamo che oscurità, e confusione nella natura di Dio e nella nostra propria natura. (cap. XX: ''Non si conosce Dio con vantaggio, che per mezzo di Gesù Cristo''<ref name = "Badini_Pietro Agnelli">''Pensieri di Pascal sopra la religione ed alcuni altri soggetti colla vita del medesimo scritta dalla signora Perier. Traduzione dal francese di Carlo Francesco Badini. Aggiuntivi la lettera del sig. Abate Gauchat, contro la Critica del sig. Voltaire intorno ai suddetti Pensieri'', Volume terzo, Pietro Agnelli in Santa Margherita, Milano, 1818.</ref>
*[[Gesù]] sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo. (n. 553, 1994)
*La [[religione]] è una cosa tanto grande che è giusto che coloro che non vogliono darsi pena di cercarla, se essa è oscura, ne siano privati. (n. 574, 1994)
*La natura ha delle perfezioni per dimostrare che essa è l'immagine di Dio e ha dei difetti per mostrare che ne è solo un'immagine. (n. 580, 1994)